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Dallo scontro politico al cordoglio, bilancio della sessione autunnale del Parlamento

fiori e candele su un banco del parlamento
Una corona di fiori e una candela ricordano il consigliere nazionale Alfred Heer, scomparso il 18 settembre 2025. Keystone / Alessandro Della Valle

Accesi dibattiti sull’immigrazione in Svizzera e un momento di raccoglimento dopo la morte del consigliere nazionale Alfred Heer. Quella che si chiude oggi è stata una sessione carica di tensione. Analisi. 

I meccanismi del Parlamento sono lenti, anche per quanto riguarda le questioni che toccano gli svizzeri e le svizzere all’estero. Ecco le decisioni e le discussioni più rilevanti della sessione autunnale delle Camere federali. 

Conti bancari per la Quinta Svizzera 

Iniziamo con la proposta relativa ai conti bancari per gli svizzeri e le svizzere all’estero: dal nulla, il consigliere agli Stati ginevrino Mauro Poggia ha riportato in auge questo tema accantonato da tempo. Vuole che il Consiglio federale obblighi PostFinance a offrire conti a condizioni eque per i cittadini e le cittadine svizzere che vivono all’estero. Nell’ultima settimana della sessione, la sua mozione è stata però rimossa dall’ordine del giorno. Il dibattito è rinviato. 

Qualcosa si muove invece sul fronte della partecipazione politica della Quinta Svizzera. Il Consiglio nazionale, la camera bassa del Parlamento, vuole permettere la raccolta elettronica di firme per iniziative e referendum. Anche gli svizzeri e le svizzere all’estero ne trarrebbero beneficio. Finora, le raccolte di firme si svolgevano solo nella Confederazione. Il Consiglio degli Stati deve però ancora esprimersi. 

Pensioni al centro dei dibattiti 

Per chi è emigrato o sta pianificando di farlo, la possibilità di ritirare parte dei fondi della previdenza per la vecchiaia privata al momento della partenza può essere interessante. La novità è che i risparmi nel cosiddetto “terzo pilastro” potranno essere prelevati parzialmente. Attualmente, è possibile solo un prelievo unico. 

due donne in piedi nella sala del parlamento
Le consigliere nazionali socialiste Farah Rumy, Tamara Funiciello e Linda De Ventura sono scettiche a riguardo della riduzione delle rendite per le vedove. Keystone / Alessandro Della Valle

Il Consiglio nazionale ha inoltre elaborato una riforma delle rendite per vedovi e vedove. Attualmente, le donne hanno diritto a una rendita per tutta la vita, mentre gli uomini solo fino alla maggiore età dei figli. Il Consiglio nazionale propone che la rendita per il genitore superstite, indipendentemente dal sesso e dello stato civile, venga versata fino al compimento dei 25 anni del figlio più giovane.

La riforma fungerà da controprogetto indiretto all’iniziativa popolare “Sì a rendite AVS eque anche per i coniugi”, che chiede di non penalizzare le coppie sposate. La proposta passa ora al Consiglio degli Stati. 

Il Consiglio nazionale ha discusso anche del finanziamento della 13ª rendita di vecchiaia AVS: la maggioranza di deputati e deputate propone un aumento temporaneo dell’IVA. La questione torna ora al Consiglio degli Stati. 

Servizio militare per i cittadini franco-svizzeri 

Nel Consiglio degli Stati ha preso piede l’idea che i cittadini con doppia nazionalità franco-svizzera non debbano più sottrarsi facilmente al servizio militare nella Confederazione. Il Consiglio federale dovrebbe avviare negoziati con la Francia. Attualmente, centinaia di giovani con il doppio passaporto evitano ogni anno la scuola reclute partecipando a una semplice giornata d’introduzione all’esercito in Francia. 

Record di interventi sull’iniziativa sui 10 milioni di abitanti in Svizzera 

Passiamo alle iniziative popolari. Il Parlamento non vuole ridurre ulteriormente il canone radiotelevisivo. Entrambe le Camere raccomandano di respingere l’iniziativa dell’Unione democratica di centro (UDC) “200 franchi bastano”. Anche l’iniziativa per un fondo per il clima del Partito socialista e dei Verdi non ha avuto successo. 

deputati in parlamento
Pascal Schmid, responsabile della politica d’asilo dell’UDC, ha presentato al Consiglio nazionale l’iniziativa “No a una Svizzera da 10 milioni”. Keystone / Alessandro Della Valle

Il Consiglio nazionale si è espresso anche contro l’iniziativa dell’UDC “No a una Svizzera da 10 milioni” di abitanti. Il tema dell’immigrazione ha generato un numero record di interventi – 115 oratori e oratrici – e il dibattito più lungo mai visto in Parlamento. I toni sono stati accesi e questo è probabilmente solo un assaggio della campagna che precederà la votazione. L’iniziativa passa ora al Consiglio degli Stati. 

Il Consiglio nazionale raccomanda di respingere anche l’iniziativa del Centro che mira ad abolire la penalizzazione del matrimonio, ovvero la disparità di trattamento fiscale delle coppie sposate e non sposate. La Camera bassa preferisce la proposta di tassazione individuale del Consiglio federale. I Cantoni hanno però lanciato un referendum, quindi si andrà al voto popolare. 

Addio ad Alfred Heer 

La morte improvvisa del consigliere nazionale Alfred Heer ha segnato profondamente la sessione. Il rappresentante zurighese dell’UDC godeva di ampio rispetto in Parlamento. Anche gli avversari politici lo hanno ricordato con parole affettuose, descrivendolo come una persona fine, dotata di spirito e grande intelligenza. Politicamente combattivo, Heer è sempre rimasto fedele al consenso e al senso di umanità. 

Il lunedì successivo alla sua scomparsa, la maggior parte dei membri del Parlamento ha indossato abiti neri. Il discorso commemorativo della presidente del Consiglio nazionale, Maja Riniker, seguito da un minuto di silenzio, ha profondamente commosso l’aula – e tutte le controversie sono sembrate improvvisamente marginali.  

Scontri sul Röstigraben 

Cambio di scena: Emmanuel Amoos è consigliere nazionale del PS proveniente dalla parte francofona del Vallese. Alcuni giorni dopo l’episodio accaduto in aula, afferma a Swissinfo: “Si può rifiutare una domanda in aula, non è un problema”. Ma solitamente questo succede per motivi di contenuto, “non a causa della lingua”, dice. 

L’episodio in questione: Amoos vuole porre una domanda al consigliere nazionale dell’UDC Thomas Matter, che dal podio rappresenta in quel momento il mondo bancario. Il dibattito riguarda la regolamentazione delle banche. Il clima è teso, perché la grande banca svizzera UBS lancia segnali sempre più espliciti di voler lasciare la Svizzera se la politica dovesse regolamentare troppo. 

Presidente del Consiglio nazionale: Signor Matter, c’è una domanda da parte del signor Amoos. La accetta? 

Consigliere nazionale Matter: La domanda sarà posta in tedesco? 

Consigliere nazionale Amoos: La porrò in francese, ma parlerò lentamente. 

Consigliere nazionale Matter: Allora non la accetto, il mio francese non è molto buono. 

Un eletto può sopportare simili episodi, ci sono cose più importanti. Tuttavia, in Svizzera è in corso un dibattito sulla rilevanza delle lingue per la coesione nazionale. Il Canton Zurigo, come altri, vuole abolire l’insegnamento del francese nelle scuole elementari. Il Consiglio federale ha reagito con preoccupazione e intende obbligare i Cantoni per legge a mantenerlo. 

Guerra a Gaza e cooperazione con Israele

Passiamo alla politica estera: il Consiglio degli Stati non vuole che la Svizzera riconosca lo Stato di Palestina. Durante una sessione speciale dedicata a Gaza, convocata dal Consiglio nazionale, è anche stata respinta la fine della cooperazione militare con Israele. 

Ma il tema resta centrale. Nell’ultima settimana della sessione, diversi parlamentari di tutti i partiti hanno presentato delle mozioni dal contenuto analogo: chiedono che il Consiglio federale presenti una risoluzione urgente all’ONU per garantire l’accesso umanitario alla Striscia di Gaza e a tutte le persone in ostaggio. 

Il Parlamento vuole inoltre proteggere meglio le comunità straniere in Svizzera da repressioni da parte dei loro Paesi d’origine. Sono stati citati in particolare Cina, Russia ed Eritrea. 

I contributi federali previsti per la Ginevra internazionale – pari a 269 milioni di franchi – non saranno ridotti. Questi fondi dovrebbero rafforzare Ginevra come centro del multilateralismo e impedire che altri Paesi usino il processo di riforma delle Nazioni Unite per promuovere sedi alternative a scapito della città sul Lemano. 

Preoccupazioni per la difesa 

Una grande sfida resta la difesa. Le Camere federali hanno approvato il messaggio governativo sull’esercito 2025 che prevede un credito di 1,7 miliardi di franchi. Un miliardo aggiuntivo per le munizioni è stato escluso a causa del freno all’indebitamento. 

martin pfister
Il ministro della difesa Martin Pfister è inquieto per le violazioni dell’integrità territoriale in Europa. Keystone / Peter Schneider

Resta invece il malcontento per i costi aggiuntivi dei nuovi caccia statunitensi F-35. La questione se un eventuale credito supplementare debba essere sottoposto al voto popolare è stata rinviata alla sessione invernale. 

Martin Pfister, il nuovo consigliere federale proveniente dal Governo cantonale di Zugo, ha definitivamente assunto il suo ruolo di ministro della difesa durante questa sessione. Il programma d’armamento 2025 è stato approvato. Tutte le domande sono state affrontate con risolutezza. Anche i media gli attribuiscono buoni voti. 

Tuttavia, le preoccupazioni restano. La NATO è messa sotto pressione da attacchi ibridi in Polonia, Estonia e Danimarca. Pfister, intervistato dalla Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca SRF, ha parlato di guerra ibrida e ha dichiarato: “Questo ci deve preoccupare”. Anche la presidente del Consiglio nazionale Maja Riniker ha affermato durante la visita di una delegazione parlamentare polacca: “Le chiare violazioni dell’integrità territoriale ci mostrano quanto sia fragile la situazione della sicurezza nel nostro continente”. 

A cura di Samuel Jaberg 

Traduzione con il supporto dell’IA/lj 

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