
Il Consiglio federale vuole sopprimere l’offerta internazionale della SSR: lanciata una petizione per salvare Swissinfo

Con una petizione, l'Organizzazione degli svizzeri all'estero, altri rappresentanti della Quinta Svizzera e associazioni del mondo della cultura e dei media si oppongono alla prevista soppressione del contributo federale al mandato internazionale della SSR.
Il Consiglio federale vuole risparmiare: nel 2027, il bilancio federale dovrebbe essere alleggerito di 2,4 miliardi di franchi e di circa 3 miliardi di franchi nel 2028 e 2029. In settembre, l’Esecutivo ha trasmesso al Parlamento il messaggio relativo al pacchetto di sgravio 27.
Il pacchetto di risparmi comprende 57 misure, una delle quali consiste nel ridurre di oltre 19 milioni di franchi il contributo federale all’offerta internazionale della SSR. Questo contributo è garantito fino al 2026, dopodiché il Consiglio federale prevede di sopprimerlo. Swissinfo sarebbe direttamente colpito da questa decisione.
“Una riduzione equivarrebbe alla fine”
“Questa misura equivarrebbe alla fine di Swissinfo e della voce della Svizzera nel mondo”, si legge in un comunicato congiuntoCollegamento esterno dell’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE), Soliswiss, Educationsuisse, Suisseculture, la Società svizzera di scienze della comunicazione e dei media (SSCM) e il sindacato dei media SSM.
Insieme, queste organizzazioni hanno lanciato una petizione per la salvaguardia di SwissinfoCollegamento esterno e del mandato internazionale, e hanno chiesto al Parlamento di respingere la prevista soppressione del contributo federale.
“Una riduzione significherebbe di fatto la fine dell’informazione internazionale indipendente dalla e sulla Svizzera”, si legge sul sito. La petizione mira a sensibilizzare le e i parlamentari, che dibatteranno del pacchetto di sgravio 27 durante la prossima sessione invernale, sull’importanza dell’offerta internazionale.
Il consigliere nazionale del Partito liberale radicale (PLR, destra) e presidente della Commissione della politica estera del Consiglio nazionale, Laurent Wehrli, ne è già convinto. Swissinfo contribuisce a far sì che le svizzere e gli svizzeri all’estero mantengano il loro legame con la patria, afferma. E questo contribuisce all’immagine positiva della Confederazione all’estero: “Swissinfo consolida l’immagine della Svizzera di fronte a chi prende le decisioni a livello politico e alla popolazione di tutto il mondo, fornendo così un prezioso contributo alla presenza diplomatica e alla promozione del nostro Paese”.
Il numero di cittadine e cittadini con passaporto rossocrociato all’estero è in costante crescita: oltre 800’000 persone sono registrate presso le rappresentanze elvetiche nel mondo. “Per gli svizzeri e le svizzere all’estero e per un pubblico internazionale, Swissinfo è una preziosa fonte di informazioni di approfondimento sulla Svizzera. La sua copertura mediatica è più sfumata e neutrale rispetto a quella di molti altri media”, dichiara Lukas Weber, direttore dell’OSE.
Finanziamento interrotto a partire dal 2027
Nel messaggio Collegamento esternorelativo all’adozione del pacchetto di sgravio 27, il Consiglio federale precisa che il finanziamento di Swissinfo dovrebbe essere interrotto a partire dal 2027. “L’offerta d’informazioni all’estero dalla e sulla Svizzera è attualmente molto ampia attraverso i vari canali mediatici”, si legge. Anche il sostegno al portale online Tvsvizzera.it e ai canali televisivi internazionali 3Sat e TV5Monde dovrebbe essere soppresso.
Continueranno a esserci contenuti online per la comunità svizzera all’estero, ma nel quadro del mandato della SSR. Questa offerta sarà “ridotta e molto meno costosa di prima”, indica il Consiglio federale. Sarà definita nella concessione.
Questa misura alleggerirebbe notevolmente la SSR, che deve comunque fare dei risparmi. Attualmente, la SSR versa un contributo identico a quello della Confederazione (poco più di 9 milioni di franchi) per coprire i costi di gestione di Swissinfo.
Durante la prossima sessione invernale, il Consiglio degli Stati dibatterà il pacchetto di risparmi e il Consiglio nazionale lo seguirà probabilmente nella sessione primaverile del prossimo anno. I Verdi hanno già minacciato di lanciare un referendum. Se questo dovesse andare in porto, il popolo sarà chiamato a pronunciarsi sul pacchetto di sgravio 27 nel 2026.

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