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Svizzera solidale: la fondazione deve essere retta dai giovani

Un terzo dell'oro in esubero della Banca nazionale servirà a finanziare la fondazione Keystone

È quanto chiede la commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio degli stati. I membri del consiglio della Fondazione Svizzera solidale, secondo i senatori, non dovrebbero superare i 40 anni. Per perpetuare la tradizione umanitaria elvetica.

La Fondazione Svizzera solidale deve contribuire a perpetuare nelle generazioni future la tradizione umanitaria della Svizzera – ha ricordato venerdì alla stampa il presidente della commissione Franz Wicki, dell’UDC lucernese.

E nessuno meglio di una generazione giovane può assolvere tale compito – gli ha fatto eco la liberaldemocratica Vreni Spoerry. Inoltre dovrebbero venir incoraggiati i programmi proposti dalla gioventù. Una proposta, quella della commissione, che secondala consigliera agli stati zurighese rappresenta una prima mondiale.

La commissione ha accettato all’unanimità un progetto di poco modificato rispetto a quello del Consiglio federale. Il progetto sarà presentato nella sessione estiva del Consiglio degli stati, insieme all’iniziativa sull’oro dell’UDC, respinta dalla commissione con due astensioni.

Il ricavo della vendita delle 1300 tonnellate delle riserve d’oro in eccedenza della Banca nazionale, durante 30 anni, dovrebbe andare, per un terzo ognuno, all’AVS, ai cantoni e alla Fondazione Svizzera solidale. Quest’ultima non dovrà più gestire da sola il capitale e il controllo delle sue attività sarà rafforzato. La durata in carica dei consiglieri di fondazione, nominati dal Consiglio federale, sarà limitata a 12 anni.

Per il presidente della commissione, la proposta approvata venerdì sarebbe giusta ed equilibrata, perché tiene conto delle esigenze dei cantoni e di tutte le generazioni. Secondo Vreni Spoerry, possibili progetti finanziati dalla Fondazione potrebbero essere programmi per la lotta contro la paralisi infantile, aiuti ai campi profughi, ilk sostegno alle giovani famiglie minacciate dalla povertà, progetti per una miglior compresnione tra giovani svizzeri e stranieri.

No alle iniziative USS

La commissione – ha continuato Wicky – ha pure proposto di respingere le due iniziative dell’Unione sindacale svizzera per l’introduzione di un’imposta sui guadagni di capitale e per la riduzione a 36 ore del lavoro settimanale.

La Commissione degli Stati ha respinto per 9 voti contro 1 l’iniziativa popolare «per una durata di lavoro ridotta», che chiede il passaggio alla settimana lavorativa di 36 ore senza riduzioni salariali per i mensili inferiori ai 760 franchi. Il Consiglio Nazionale aveva già rifiutato nella sessione parlamentare svoltasi in Ticino le due iniziative dell’Unione Sindacale Svizzera.

Con 9 voti contro 2 è stato pure respinto il testo «per un’imposta sui guadagni di capitale», che propone di riscuotere dal 20 al 25 per cento dei guadagni borsistici dei privati. Il Nazionale vi si era opposto, con 106 voti contro 83, ritenendo l’imposta troppo complessa rispetto al suo effettivo rendimento.

In entrambi i casi il campo borghese ha ritenuto che le iniziative sono d’intralcio alla competitività dell’economia svizzera.

swissinfo e agenzie

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