Basta con il ‘pollo vegetale’: il Tribunale federale vieta i nomi di animali per i sostituti della carne
A seguito di un ricorso del Dipartimento federale dell'interno, la più alta istanza giudiziaria svizzera ha annullato venerdì una decisione del Tribunale amministrativo di Zurigo, che, contrariamente al Laboratorio cantonale, riteneva ammissibile l'uso di nomi di razze animali per sostituti vegani della carne.
Per la maggioranza dei giudici, le espressioni “pollo coltivato”, “come pollo” o “come maiale”, utilizzate dall’azienda Planted Foods per il suo surrogato di carne a base di proteine di piselli, sono fuorvianti per il consumatore.
Il Tribunale federale ha stabilito che è necessario fissare una scadenza affinché Planted Foods, con sede a Kemptthal, nel Canton Zurigo, rinomini i suoi prodotti.
Le “salsicce di soia” rimangono autorizzate.
Per giungere a una decisione, la Corte ha fatto ampio riferimento alla legislazione e alla giurisprudenza europea. In effetti, la Svizzera si è fortemente avvicinata a tali norme durante la revisione della legge sulle derrate alimentari nel 2017.
I quattro giudici di maggioranza hanno ribadito che, sebbene le regole siano molto tecniche, prevale il principio secondo cui un alimento che non contiene prodotti a base di carne non può essere chiamato con il nome di un animale. Quindi, una bistecca di cereali non può essere chiamata “bistecca di manzo”.
Non è lo stesso per i metodi di preparazione come tritato, salsiccia o bistecca. È quindi consentito offrire in vendita “salsicce di soia”, “tritato di cereali” o “bistecche di lenticchie”.
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Uno dei magistrati ha sottolineato che le denominazioni contestate hanno uno scopo commerciale. Non sono rivolte solo ai consumatori e alle consumatrici vegane, ma anche ad un’altra clientela che si vuole convincere suggerendo che il prodotto offerto sia equivalente alla carne. In questo contesto, l’obiettivo di proteggere da inganno e confusione assume un’importanza fondamentale.
In un comunicato, il Dipartimento federale dell’interno si è detto soddisfatto della sentenza del Tribunale federale, che contribuisce alla sicurezza del diritto. È ormai chiaro che i surrogati della carne devono essere denominati in modo tale da non essere confusi con i prodotti a base di carne.
Il DFI si dichiara comunque favorevole alle innovazioni nel settore alimentare. Tuttavia, i prodotti immessi sul mercato devono essere etichettati in modo chiaro e trasparente per evitare qualsiasi confusione.
Traduzione con il supporto dell’IA/mar
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