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Le città puntano su alberi resistenti al cambiamento climatico, ma i pollini passano in secondo piano

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Il clima più caldo contribuisce al fatto che gli alberi fioriscano prima, più a lungo e producano nel complesso più pollini. Keystone / DPA / Wolfgang Kumm

Anche in Svizzera diverse città stanno portando avanti strategie di adattamento al cambiamento climatico che spesso prevedono la piantumazione di nuove specie di piante, più resistenti. Nella scelta su quali utilizzare, però, il potenziale allergenico spesso non è tra i criteri decisivi.  

Le città stanno rendendo il loro patrimonio arboreo più adatto al futuro e al clima. Nuove specie sostituiscono quelle vecchie. Vengono piantati sempre più alberi resistenti al calore e alla siccità. Il clima più caldo contribuisce al fatto che gli alberi fioriscano prima, più a lungo e producano nel complesso più pollini.

Per questo motivo, nella piantumazione di nuovi alberi, la scelta delle specie riveste un ruolo importante. Se vengono piantate in gran numero specie fortemente allergeniche, il carico di pollini nelle città può aumentare.

Il servizio di SRF (in tedesco):

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Quali specie sono problematiche?

Studi mostrano che alcune specie, come betulla, quercia e frassino, sono forti scatenanti di allergie, afferma Nadia Ramseier del centro allergie svizzero “Aha!”. Al contrario, alberi come tiglio, acero, olmo o sorbo selvatico hanno un potenziale allergenico relativamente basso e soddisfano comunque i requisiti per la resistenza climatica.

Queste specie vengono già piantate in diverse città. Ad esempio, nel 2024, Basilea ha piantato dei sorbi selvatici lungo un sentiero sul Reno nell’ambito delle misure di adattamento al cambiamento climatico.

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Nell’ambito dell’adattamento al cambiamento climatico, la città di Basilea ha piantato alberi lungo l’Elsässerrheinweg. KEYSTONE / Georgios Kefalas

Le città tengono conto del carico di pollini?

Il rischio allergico non è però il criterio principale nella pianificazione urbana. Nadia Ramseier del centro allergie svizzero cita l’esempio della città di Berna. Lì, l’allergia ai pollini è sì un aspetto nella scelta degli alberi, ma solo uno tra tanti. “In primo piano c’è piuttosto la resistenza al calore. Anche la biodiversità è un fattore importante, così come la manutenzione”, afferma la Città in una risposta a SRF. In sintesi: le allergie vengono discusse, ma non sono il criterio prioritario.

Anche la città di Lucerna afferma di dover considerare tutti i requisiti: “Al momento non abbiamo ancora deciso di limitare la scelta delle specie a causa del potenziale allergenico dei pollini”.

Sta cambiando il carico di pollini nelle città?

“Sì, ci sono indizi che il carico di pollini sia cambiato”, afferma Ramseier del centro allergie svizzero. Le osservazioni mostrano che la quantità di pollini arborei e il numero di giorni con forte presenza di pollini sono aumentati. “Se vengono piantate in gran numero specie fortemente allergeniche, il carico di pollini nelle città può aumentare.” La scelta delle specie svolge quindi un ruolo non indifferente.

Tradotto con il supporto dell’IA/Zz

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