
Oggi in Svizzera
Care svizzere e cari svizzeri all'estero,
Quest'estate stava andando fin troppo bene (per chi, come la sottoscritta, non ama particolarmente il caldo), ma la "pacchia" era destinata a finire prima o poi: MeteoSvizzera ha infatti diramato un'allerta canicola di grado 3 valida in quasi tutta la Confederazione per il finesettimana. Certo, dal Ticino, in poche ore di automobile si arriva al mare in Italia, ma sarebbe come passare dalla padella alla brace (letteralmente): l'anticiclone tropicale dal deserto del Sahara sta iniziando ad avanzare verso il Bel Paese e potrebbe far salire nei prossimi giorni le temperature massime fino a 47-48°C.
E allora non ci resta che trovare un fiume o riempire la vasca di acqua fredda e rinfrescaci come meglio possiamo. Magari guardando su YouTube filmati di paesaggi innevati (dicono che aiuta).
Mentre io cerco soluzioni al caldo, vi lascio alla lettura delle notizie del giorno.

UBS ha nominato 180 manager di secondo livello in una dozzina di team della sua divisione Global Wealth Management. La maggior parte delle nuove posizioni è stata occupata da dipendenti di UBS, che ha recentemente acquisito Credit Suisse.
La maggior parte di queste nomine entrerà in vigore il 17 luglio, ha riferito giovedì sera l’agenzia Reuters, citando una fonte interna. Contattato, un portavoce di UBS ha confermato la notizia.
Sempre stando a quanto scrive Reuters, il capo della divisione Iqbal Khan ha dichiarato in una nota interna che questa operazione dovrebbe consentire di offrire la migliore organizzazione comune il più rapidamente possibile.
Tra i nomi si trovano anche quelli di alcuni manager di Credit Suisse (CS), tra cui Andreea Grop, finora responsabile del mercato Israele-Europa centrale. Diventerà responsabile della nuova regione Turchia, Israele, Grecia e Africa. Puneet Matta, responsabile del Wealth Management India presso CS, rimane responsabile del Client Business indiano. Questo segna il ritorno di UBS in India, Paese che aveva precedentemente abbandonato. Lo stesso vale per l’Australia. Il responsabile di Wealth Managements Australia è Michael Marr, che già ricopriva questa posizione presso CS.
- La notizia su TVS Tvsvizzera.it.
- Da SWI Swissinfo.ch, un contributo del mio collega Matthew Allen: “Credit Suisse, cosa è andato storto?”
- Di qualche giorno fa la notizia che metà degli impieghi di Credit Suisse saranno tagliati.

La Confederazione intende partecipare all’iniziativa “Sky Shield”, lo scudo aereo europeo di difesa che riunisce 17 Paesi, tra cui diversi membri della NATO.
Lo ha dichiarato il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). La consigliera federale Viola Amherd ha firmato venerdì a Berna la relativa dichiarazione d’intenti.
Il DDPS ha affermato che la partecipazione all’iniziativa europea – lanciata dalla Germania – è possibile anche in qualità di Stato neutrale: la Svizzera (come pure l’Austria) definirà in una dichiarazione aggiuntiva una speciale clausola in tal senso in base alla propria Costituzione.
Amherd è stata raggiunta a Berna dal ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius e da quella austriaca Klaudia Tanner. Si tratta di un passo in avanti per la Svizzera: a marzo, durante i colloqui con il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg a Bruxelles, la responsabile del DDPS aveva già auspicato un rafforzamento della collaborazione tra la Confederazione e l’Alleanza atlantica. In concreto, la ministra della difesa vorrebbe che la Svizzera partecipasse maggiormente alle esercitazioni della NATO, sviluppasse l’interoperabilità tra l’esercito e l’Alleanza, rafforzasse la sua partecipazione ai centri di competenza certificati dalla NATO e collaborasse più strettamente nei settori dell’informatica e dell’innovazione.
- La notizia riportata dal portale RSI NewsCollegamento esterno.
- Il comunicatoCollegamento esterno del DDPS.
- Dagli archivi di SWI Swissinfo.ch: “Collaborare con la NATO è compatibile con la neutralità svizzera”.
Altri sviluppi

È nata una nuova figura professionale in Russia: rivenditore di accessi ai sistemi di un’impresa. Molte delle aziende colpite da questo commercio illecito sono elvetiche. La Svizzera è infatti un obiettivo di primo piano per i pirati informatici in Russia. Lo spiega l’esperto di sicurezza Abdelkader Cornelius in un’intervista al periodico Beobachter nel numero da oggi in edicola.
“È davvero spaventoso ciò che sta accadendo in questo momento“, afferma l’esperto. “Stanno succedendo due cose allo stesso tempo: da un lato abbiamo hacker russi motivati politicamente a causa della guerra in Ucraina, che agiscono senza interessi finanziari; dall’altro lato ci sono i loro ‘colleghi’ del mondo della criminalità informatica, spinti dai soldi. Questi due gruppi si sostengono a vicenda, una mano lava l’altra”.
“Anche altri Paesi occidentali sono stati colpiti: tutti coloro che sostengono in qualche modo l’Ucraina sono nel mirino degli hacker russi. Ma la Svizzera è un obiettivo particolarmente lucrativo dal punto di vista finanziario“. Questo perché nella Confederazione hanno sede molte aziende famose e quindi di valore. “I pirati informatici sanno che qui si possono fare molti soldi”.
Gli attacchi diventano inoltre più intensi. “Questo può essere illustrato dall’esempio della banda di estorsori Play. Tra le altre cose, sono responsabili degli attacchi al gruppo editoriale NZZ Media e al fornitore di software Xplain”, che come noto lavorava anche per le autorità federali. “Qui vediamo una dimensione completamente nuova di questi attacchi: gli hacker sono riusciti ad acquisire i dati della clientela delle aziende ricattate, cosa che è fatale”.
- Leggi un riassunto delle dichiarazioni di Abdelkader Cornelius sul portale tio.chCollegamento esterno.
- Nelle ultime settimane si sono intensificati gli attacchi in Svizzera di hacker filorussi.
- Dagli archivi di TVS Tvsvizzera.it: “Pirati informatici hanno rubato dati della Polizia federale, ma non solo”.

La carenza di farmaci in Svizzera tocca anche la medicina veterinaria. Mancano, infatti, infusioni e vaccini, ha affermato stamane alla radio SRF Patrizia Andina-Pfister, responsabile del settore presso la Società dei veterinari svizzeri (SVS), aggiungendo che la situazione “non è mai stata così grave”.
In tutto il Paese non ci sono ad esempio più soluzioni per infusioni di calcio, che di solito vengono somministrate alle mucche quando partoriscono. Una carenza di questo minerale può portare alla morte dell’animale, ha precisato la specialista.
La mancanza di vaccini è invece particolarmente fastidiosa per le persone che possiedono cani o gatti e che vogliono viaggiare all’estero.
Le ragioni di questa situazione sono paragonabili a quelle relative ai medicinali per gli umani: i principi attivi sono prodotti con minore frequenza o le catene di approvvigionamento sono bloccate, ed è difficile ottenere prodotti sostitutivi, ha dichiarato Andina-Pfister. L’importazione di farmaci dall’estero, inoltre, è fortemente limitata.
- La notizia sul portale online del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Guardate questo longform di SWI Swissinfo.chCollegamento esterno sulla storia dell’industria farmaceutica svizzera.
- L’intervista a Patrizia Andina su SRF NewsCollegamento esterno (in tedesco).

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