
Oggi in Svizzera
Care svizzere e cari svizzeri all’estero,
Il 2025 è stato finora un anno insolitamente povero di votazioni a livello federale in Svizzera. Oggi si è scoperto quali temi riporteranno il popolo alle urne il 28 settembre.
Nella rassegna stampa odierna parleremo anche della visita di Stato della presidente del Kosovo, del finanziamento elvetico all’UNRWA e delle commissioni di Booking.com che fanno storcere il naso a “Mister Prezzi”.
Buona lettura!

I temi della votazione federale del prossimo 28 settembre sono stati resi noti oggi dal Consiglio federale. Il popolo dovrà dire la sua sulla nuova legge sull’identità digitale (e-ID), contro cui è stato lanciato un referendum, e sull’imposizione delle residenze secondarie.
Gratuita e facoltativa, l’e-ID vuole facilitare, tra le altre cose, la richiesta online di rilascio del casellario giudiziale, della patente o permettere di dimostrare la propria età online per acquistare, ad esempio, degli alcolici. La sua introduzione è prevista al più presto nel 2026 e sarà in mani pubbliche, a differenza dell’e-ID gestita privatamente che il popolo aveva bocciato nel 2021.
L’altro tema in votazione riguarda la decisione del Parlamento dello scorso dicembre di sopprimere il valore locativo imponibile per le residenze principali e secondarie. Per i Cantoni turistici, tuttavia, questa decisione porterebbe a un’importante perdita di introiti.
Le Camere hanno quindi approvato un’imposta speciale sulle residenze secondarie a uso personale. I Cantoni avranno la facoltà di decidere se riscuotere tale tassa oppure no. Poiché la modifica implica cambiare la Costituzione, la stessa è sottoposta a referendum obbligatorio.
Una curiosità: nel Canton Grigioni queste votazioni federali saranno le prime in cui le domande sui bollettini di voto saranno redatte anche in romancio.

La presidente del Kosovo, Vjosa Osmani Sadriu, è in Svizzera oggi e domani. È la prima visita ufficiale di un capo di Stato kosovaro nella Confederazione, un evento che conferma le “relazioni strette e diversificate” dei due Paesi, indica l’amministrazione federale.
Per l’occasione, Le Temps dedica un articolo ricco di testimonianze su questa vicinanza, legata in modo particolare all’importante diaspora kosovara in Svizzera, stimata a 160’000 persone. Delle circa 300’000 persone albanofone, gran parte proviene proprio dal Kosovo. L’albanese è la seconda lingua straniera più parlata nella Confederazione dopo l’inglese.
Nell’annunciare la visita, il Governo elvetico ha ricordato come la Svizzera durante la guerra del Kosovo, alla fine degli anni Novanta, abbia fornito aiuti umanitari al Paese e lanciato più tardi programmi di ricostruzione e sviluppo. Dal 1999 l’esercito svizzero partecipa alla missione multinazionale di pace KFOR in Kosovo.
Sadriu, tra oggi e domani, incontrerà la maggior parte dei consiglieri federali. I temi in programma toccheranno la politica europea della Confederazione, la guerra in Ucraina e le relazioni con gli Stati Uniti. La seconda parte della visita sarà dedicata all’economia, alla formazione e all’innovazione, con la visita giovedì di un’industria nella Svizzera orientale e del centro dell’Università di San Gallo dedicato all’insegnamento.

Il Consiglio federale ha annunciato oggi che la Svizzera verserà quest’anno 10 milioni di franchi all’Agenzia ONU per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (UNRWA). Un milione aggiuntivo sarà consacrato al rafforzamento dell’imparzialità dell’UNRWA e nove milioni ad altre quattro organizzazioni umanitarie.
In seguito alle accuse di Israele per cui l’UNRWA sosterrebbe Hamas, anche in Svizzera si è discusso a lungo del finanziamento dell’agenzia delle Nazioni Unite. In marzo, il Parlamento ha deciso di non sospendere il suo contributo, ma nel 2024 esso era stato comunque dimezzato (10 milioni di franchi invece dei 20 previsti). Il legislativo ha anche chiesto al Consiglio federale di cercare soluzioni alternative.
L’annuncio governativo di oggi tiene conto delle conclusioni di un rapporto indipendente sull’imparzialità dell’UNRWA redatto dall’ex ministra degli affari esteri francese Catherine Colonna. L’indagine faceva stato di un sistema di sorveglianza solido in seno all’UNRWA, ma ha comunque emesso 50 raccomandazioni. Il milione aggiuntivo della Confederazione intende sostenerne l’implementazione.
Le altre organizzazioni umanitarie che si spartiranno i 9 milioni svizzeri sono il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), il Programma alimentare mondiale (PAM), l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e la Croce Rossa Svizzera / Mezzaluna Rossa Palestinese per le loro attività nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est.

Il Sorvegliante dei prezzi svizzero ha ordinato oggi all’agenzia di viaggi online Booking.com di ridurre le commissioni imposte agli hotel svizzeri, ritenute “abusive ed eccessivamente elevate” in assenza di una vera concorrenza.
Booking.com deve sottostare alla legge federale sulla sorveglianza dei prezzi e “dovrà ridurre di quasi un quarto le commissioni entro tre mesi dall’entrata in vigore della decisione e applicare la riduzione per tre anni”, si legge nel comunicato di “Mister Prezzi”.
In una presa di posizione inviata a diversi media, Booking.com ha spiegato di aver deciso di presentare ricorso. “Non condividiamo l’idea di imporre una riduzione dei costi per un servizio che è del tutto facoltativo”, afferma.
Christoph Hans, responsabile affari pubblici dell’associazione di categoria HotellerieSuisse si rallegra della decisione dell’autorità di sorveglianza. “L’aspettavamo dal 2017”, dice alla RSI, spiegando che il 77% delle prenotazioni su piattaforme in Svizzera avviene su Booking.com. “Di fatto può fare ciò che vuole”, dichiara Hans. HotellerieSuisse sta anche riflettendo se chiedere un risarcimento per le commissioni in eccesso pagate in passato.

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