Ratko Mladic molto grave, chiesta la scarcerazione

I legali di Ratko Mladic, che sta scontando una condanna all'ergastolo per crimini di guerra e contro l'umanità commessi durante il conflitto in Bosnia, hanno presentato ai giudici dell'Aia una richiesta di scarcerazione alla luce delle sue gravi condizioni di salute.
(Keystone-ATS) A confermarlo è stato lo stesso Meccanismo residuale internazionale per i tribunali penali (ex Tpi), secondo il quale il servizio medico delle Nazioni Unite ha informato lo stesso Mladic e la sua famiglia che le sue condizioni di salute sono ormai incurabili e che stanno passando “alle cure palliative e alle considerazioni di fine vita”. Stando ai medici, la sua aspettativa di vita residua è misurata in mesi.
Nella richiesta di scarcerazione si sostiene che si tratta di una “questione umanitaria” considerando la limitata aspettativa di vita del generale, e che dato il suo stato di salute non vi è alcun rischio di fuga. In passato ripetuti appelli della famiglia per un trasferimento di Mladic per essere curato in Serbia o in Republika Srpska (entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina) erano stati respinti dai giudici dell’Aia.
Ex capo militare dei serbi di Bosnia, Ratko Mladic (83 anni) è stato condannato all’ergastolo in primo grado nel 2017, condanna confermata in appello nel 2021. Il generale serbo-bosniaco, che è detenuto nel penitenziario del Tribunale dell’Aia di Scheveningen, alle porte della città olandese, è da anni in precarie condizioni di salute, con il suo stato generale che si è andato sensibilmente aggravando negli ultimi tempi.
Soffre di problemi cardiaci, neurologici, respiratori, renali, e trascorre praticamente buona parte della giornata a letto. Le accuse a suo carico riguardano in particolare l’assedio di Sarajevo durante la guerra di Bosnia del 1992-1995 e il genocidio di Srebrenica, dove nel luglio 1995 oltre 8000 civili bosniaci musulmani furono massacrati dalle truppe serbo-bosniache.