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Riunione FMI tra ottimismo per le prospettive economiche e inquietudine per le manifestazioni anti globalizzazione

Kaspar Villiger, ministro delle finanze, e Pascal Couchepin partecipano a Washington alla riunione primaverile del Fondo monetario internazionale. Roberto Antonini propone un articolo e un'intervista a Roberto Cippà, membro del direttorio dell'FMI.

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 aprile 2000

Il rapporto di previsione del Fondo Monetario Internazionale che verrà discusso dai ministri delle finanze e dell'economia nel quadro di diversi gruppi di lavoro ( e in particolare nel G7 e nel G10 presieduto quest'anno da Kaspar Villiger) delinea un futuro sostanzialmente roseo per l'economia mondiale.

Raramente in passato- afferma lo svizzero Roberto Cippà membro del direttorio del FMI- il futuro economico era apparso tanto promettente. Globalmente l'economia dovrebbe crescere a un ritmo del 4 percento. Sia negli Stati Uniti sia in Europa i fondamentali rimangono solidi, mentre in soli 2 anni l'economia asiatica ha risalito la china e appare ora in netta espansione.

Alcune minacce incombono tuttavia sugli sviluppi dell'economia: la forte crescita dell'economia americana è gravida di pericoli, dal deficit commerciale all'inflazione che si staglia chiaramente all'orizzonte e che richiede un accurato intervento delle banche centrali. Queste, con una politica monetaria più restrittiva, dovrebbero garantire un atterraggio senza scossoni dell'economia americana.

A livello monetario, il dollaro appare troppo forte, sopravvalutato almeno del 30 percento rispetto al deludente Euro.

Se il vertice di Washington suscita tanto interesse tra i media, è tuttavia quasi esclusivamente per la contestazione di piazza. Decine di migliaia di persone sono giunte nella capitale per dire no, in modo a volte disordinato e cacofonico, a quella globalizzazione che, secondo loro, avvantaggia solo le multinazionali e le classi più abbienti.

L'FMI e la Banca Mondiale (nel cui summit la Svizzera sarà presente con una delegazione guidata dal ministro Couchepin) dovranno dar prova di grandi capacità di comunicazione per convincere il pubblico che non sono organizzazioni ad esclusivo beneficio del mondo occidentale.

Roberto Antonini

Nella foto, giovani manifestanti antiglobalizzazione a Washington, in uno spettacolo di teatro di strada, venerdì.

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