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Dito puntato contro federalismo e ecologisti

Insalata e non pillole a Galmiz: così titola la Berner Zeitung di mercoledì 25 gennaio swissinfo.ch

La stampa deplora che Amgen abbia preferito l'Irlanda alla Svizzera. Colpa, dicono gli editorialisti, del federalismo e degli aggressivi oppositori al progetto.

I commenti riportati sui giornali di mercoledì sono unanimi.

Il gigante statunitense delle biotecnologie Amgen non si stabilirà in Svizzera. Cork, in Irlanda, è stata preferita a Galmiz. I quotidiani si rammaricano tutti per l’occasione mancata: Amgen significava investimenti e posti di lavoro.

«Ma c’è di più», scrive il quotidiano economico L’Agefi, «è tutta una serie di mandati derivati che l’economia svizzera non avrà. Se si pensa che in dicembre, il gigante americano ha deciso di rimanere in Svizzera spostando la sua sede internazionale da Lucerna a Zugo, quello che è successo è ancora più spiacevole».

La Liberté di Friburgo sottolinea che «il tappeto verde irlandese presenta dei vantaggi oggettivi rispetto ai campi dello Seeland: sportello unico per la promozione economica, disponibilità e costo della mano d’opera, vantaggi fiscali e un’accoglienza a braccia aperta».

Accoglienza a braccia aperte che invece è mancata in Svizzera dove «un’isteria partita dai mutamenti apportati al piano direttore di Galmiz» ha portato «ad un’opposizione feroce, carica di odio, che è sfociata addirittura in minacce nei confronti di Amgen».

I limiti della Svizzera

Il Quotidien jurassien parla di «una sconfitta particolarmente cocente, sintomatica dei limiti e delle lacune del nostro paese nella competizione internazionale». Il giornale punta il dito anche contro la concorrenza tra cantoni, in un caso in cui sarebbe stato più opportuno fare fronte comune. «Questa dispersione di forze, più che la contestazione degli ecologisti, è stata fatale a Galmiz».

I giornali della Svizzera tedesca sono sulla stessa lunghezza d’onda. A Zurigo, il Tages Anzeiger parla di «egoismi cantonali funesti». «Quando i cantoni sono capaci soltanto di difendere i propri interessi, la solidarietà federale è messa fortemente in questione».

La Neue Zürcher Zeitung rende omaggio alla capacità degli irlandesi di fare una buona offerta e ricorda che se la Amgen non ha scelto Galmiz è anche per questo e non solo «per le condizioni quadro che si ritrovano in Svizzera».

Confusione

I giornali della Svizzera italiana non dedicano molto spazio alla scelta di Amgen. La Regione ricorda come, a un certo punto, si era parlato anche del Ticino quale possibile sede per il gigante americano delle biotecnologie.

In realtà, il Ticino non si era mai candidato ufficialmente, ma il suo nome, unito a quello dei cantoni di Friburgo e Vaud ha contribuito a creare «una confusione tutta Svizzera, che, di fronte a un affare del valore di oltre un migliaio di nuovi posti di lavoro, era meglio evitare».

«La delusione», aggiunge La Regione, «si mescola all’amarezza di non aver perso solo perché Cork vanta un affermato polo di aziende biotecnologiche e manodopera specializzata in abbondanza».

Lezioni per il futuro

Per il Bund (Berna) si devono ora tirare le somme: il «fiasco di Galmiz» dà una lezione ai responsabili politici e della pianificazione del territorio.

L’Agefi si spinge oltre, scrivendo che «la decisione di Amgen è, in fondo, un’opportunità insperata per rinforzare la competitività elvetica». Lo smacco farà da «detonatore» per intraprendere dei cambiamenti.

swissinfo e agenzie

Amgen è tra le 500 maggiori aziende statunitensi.
Intende aprire una fabbrica in Europa che darà lavoro ad un migliaio di persone.
Tra i siti in lizza si trovavano anche Galmiz e Yverdon, in Svizzera.
Il 24 gennaio, Amgen ha annunciato di aver scelto Cork, in Irlanda.

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