
Gli svizzeri per il salario minimo
Gli svizzeri non si considerano ricchi, sono convinti che nel loro paese la povertà non sia sconfitta e sono favorevoli ad un salario minimo.
Il 79 per cento degli svizzeri è favorevole all’introduzione di salari minimi definiti dallo Stato. È quanto emerge da un sondaggio sulla «ricchezza» commissionato dal Crédit Suisse all’istituto demoscopico GfS.
Realizzato su un campione di oltre mille intervistati, il sondaggio ha messo in evidenza che il 23 per cento degli svizzeri si considerano ricchi e il 63 per cento no.
Per molte persone essere ricco o povero non è tuttavia solo una questione di denaro: per alcuni ricco significa «avere abbastanza denaro per vivere» (12 per cento delle risposte) o «indipendenza finanziaria» (10 per cento). Altri associano la ricchezza a valori immateriali come la «salute» (18 per cento) o la «libertà» (3 per cento).
La stragrande maggioranza degli svizzeri (95 per cento) è inoltre dell’idea che in Svizzera ci siano persone che vivono nell’indigenza. L’80 per cento è dell’avviso che nel nostro Paese ci siano anche molti «working poor», ossia persone che nonostante un lavoro a tempo pieno percepiscono un reddito che non consente loro di superare la soglia della povertà.
Il 79 per cento degli intervistati ritiene che il problema dell’indigenza debba essere affrontato con minimi salariali definiti dallo Stato. Il 64 per cento sarebbe inoltre propenso ad aumentare i contributi ai bisognosi in Svizzera, mentre molti altri cittadini (54 per cento) vorrebbero che la Svizzera non ritoccasse verso l’alto il contributo per l’aiuto allo sviluppo.
swissinfo e agenzie

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.