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La scienza in parlamento

Sotto la cupola di palazzo federale, il parlamento svizzero si è offerto una consulenza scientifica indipendente Keystone Archive

Da quest'anno, i rappresentanti di popolo e cantoni possono avvalersi di un consulente scientifico indipendente. Una novità che dovrebbe tornare utile anche al mondo accademico.

Si chiama Alexander Mathis, è dottore in scienze naturali, specializzato in biologia molecolare, ed ha ottenuto uno stipendio per un anno dal CASS, il consiglio delle accademie scientifiche svizzere, per svolgere l’attività di consigliere scientifico parlamentare. Si tratta di una prima esperienza del genere, in Svizzera, copiata dal modello americano.

Negli Stati uniti, infatti, da oramai una trentina d’anni, decine di specialisti di vari settori – dalla chimica all’astronomia passando per la biologia – si impegnano anno dopo anno presso il congresso, a Washington, quali consiglieri personali di singoli parlamentari o di intere commissioni.

Consulenza rigorosamente indipendente

In Svizzera, invece, erano soprattutto le lobby dei vari gruppi di interesse – come l’industria da un lato e gli ecologisti dall’altro – che si occupavano finora di rendere attenti i parlamentari sui segreti delle varie discipline scientifiche. Con l’assunzione del nuovo consigliere, ci si propone ora di offrire anche una consulenza del tutto indipendente.

“Si tratta di esporre i fatti in modo rigorosamente scientifico, del tutto neutrale”, spiega Alexander Mathis. “L’idea è quella di mettere a disposizione dei politici le conoscenze di esperti scientifici indipendenti e, d’altro canto, di far approfittare il mondo scientifico di una certa qual conoscenza dei meccanismi della politica”, ci confida i ricercatore, “visto che questi specialisti, dopo un anno quali consiglieri parlamentari, tornano generalmente nelle università”.

Dove di solito, specialmente nel campo delle scienze naturali, non si è molto al corrente delle prassi in uso nel parlamento, “e di conseguenza gli ambienti scientifici intervengono generalmente troppo tardi nei processi decisionale della politica”.

Al servizio dei commissari

Il dottor Mathis non è però disposizione di tutti i parlamentari. Il suo lavoro consiste essenzialmente nell’effettuare ricerche per conto dei due presidenti della Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura (CSEC). Una commissione che durante questa legislatura si deve occupare di argomenti per niente semplici.

Come per esempio la Gen-Lex, il progetto di legge in materia di ingegneria genetica. Cui farà seguito l’attualissima tematica delle cellule staminali. E, più in generale, le problematiche legate alla futura legge federale sulla ricerca medica sull’uomo.

Su incarico dei due presidenti della commissione – uno per il Consiglio nazionale, l’altro per quello degli Stati – il consigliere scientifico prepara dei “facts sheets”, brevi riassunti sugli aspetti più importanti delle varie tematiche. E grazie alla sua rete di conoscenze nel campo della ricerca scientifica, può fornire dettagliate spiegazioni specifiche, in risposta a domande concrete.

Parlamentari molto preparati

“Mi ha molto colpito il livello di conoscenze in materia di bioetica dei vari commissari, che in molti casi seguono da anni queste tematiche”, ammette il ricercatore. “Tuttavia mi sforzo di redigere le mie note in un chiaro linguaggio giornalistico, evitando formulazioni e terminologie troppo specialistiche”.

Ma invece che ai commissari, già ben ferrati nella propria materia, non sarebbe meglio fornire una consulenza scientifica agli altri parlamentari, che saranno poi chiamati a votare sui vari temi? Alexander Mathis ammette che il problema è stato discusso dai Servizi del parlamento, prima ancora della sua assunzione.

“Ma precedenti esperienze in questo senso non hanno dato i risultati sperati”, afferma il biologo, “per cui si è deciso di limitare il raggio d’azione di un incarico come il mio, per evitare di essere sommerso dalle richieste”.

In compenso, è stato deciso di allargare lo spettro delle tematiche, sulle quali offrire una consulenza scientifica. A partire dal prossimo anno, il parlamento potrà contare su un secondo consigliere, specializzato su tematiche economiche e sociali.

Fabio Mariani

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