Switzerlanders, di Olivier Vogelsang

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Festa federale di Jodler, Interlaken (Berna), 2011 Olivier Vogelsang

Monticazione a Combyre, Veysonnaz (Vallese), 2009 Olivier Vogelsang

Falsi abeti di mimetizzazione al Fort Pré-Giroud, Vallorbe (Vaud), 2009 Olivier Vogelsang

Minareto a Petit-Saconnex, Ginevra, 2009 Olivier Vogelsang

Commemorazione della battaglia del 22 giugno 1476, Morat (Friburgo), 2009 Olivier Vogelsang

Dopo la vendemmia, Lavaux (Vaud), 2007 Olivier Vogelsang

Manifestazione contro il Forum economico mondiale (WEF), Ginevra, 2009 Olivier Vogelsang

Carnevale, Basilea, 2012 Olivier Vogelsang

Vista sul passo della Novena (Vallese), 2009 Olivier Vogelsang

Lago di Cauma, a 997 metri di altitudine, Flims (Grigioni), 2012 Olivier Vogelsang

Il mio piede destro è svizzero, l'altro è straniero, Carouge (Ginevra), 2007 Olivier Vogelsang

Gli impagliati di carnevale, Évolène (Vallese), 2010 Olivier Vogelsang

Manifestazione contro la WTO, Ginevra, 2009 Olivier Vogelsang

Ai mondiali di calcio in Sudafrica la Svizzera batte la Spagna 1:0, Ginevra, 2010 Olivier Vogelsang

Poliziotto sul praticello del Grütli (Uri), 2007 Olivier Vogelsang

• Fotografia 1
• Fotografia 2
• Fotografia 3
• Fotografia 4
• Fotografia 5
• Fotografia 6
• Fotografia 7
• Fotografia 8
• Fotografia 9
• Fotografia 10
• Fotografia 11
• Fotografia 12
• Fotografia 13
• Fotografia 14
• Fotografia 15

Il lavoro fotografico è iniziato un giorno di Festa nazionale, sul praticello del Grütli. La Svizzera è un paese di contrasti, che possono andare dal patriottismo all'anarchia, passando dalle sbandierate. E può suscitare sentimenti opposti: o la si ama, o la si odia.

“Per lo straniero è difficile farsi un’opinione senza cadere nei luoghi comuni. Questo lavoro mira a sbaragliare gli stereotipi e a presentare un paese che è al contempo familiare e incredibilmente esotico. Durante tutto il mio periplo, sono rimasto più spaesato qui che in numerosi paesi che ho visitato. Ciò è in gran parte dovuto alla barriera linguistica. Ma non solo: percorrendo questi cantoni che con le loro particolarità sono dei piccoli stati, passando da passi alpini che talvolta sono chiusi più di sette mesi all’anno, ho preso coscienza della straordinaria diversità di questo piccolo territorio. Vi ci si può perdere in qualsiasi momento”. O. V.