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Segreto bancario: sì a domande raggruppate per americani

(Keystone-ATS) I cittadini americani titolari di conti in banche svizzere potranno essere oggetto di richieste collettive d’assistenza amministrativa anche per casi di evasione fiscale. Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Consiglio nazionale ha approvato questa sera, con 110 voti contro 56, il completamento alla convenzione di doppia imposizione con gli Stati Uniti, che autorizza questo tipo di richieste.

Le autorità americane che indagano su comportamenti illeciti potranno dunque ottenere, sulla base di un “comportamento delittuoso” della banca, informazioni su contribuenti statunitensi, non identificati con il nome e l’indirizzo (domande raggruppate). Il Consiglio nazionale ha respinto un tentativo di siluramento da parte dell’UDC. Dopo essersi opposta inutilmente, mercoledì scorso, all’entrata in materia, come da pronostico l’UDC è tornata alla carica con una proposta volta a impedire le domande raggruppate.

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“Occorre evitare di consegnare persone alla giustizia senza avere la certezza che abbiano commesso un reato fiscale”, ha sottolineato Caspar Baader (UDC/BL). Le richieste collettive d’assistenza amministrativa infrangono la presunzione di innocenza e rischiano di “criminalizzare clienti irreprensibili”, ha aggiunto Baader.

La maggioranza non si è tuttavia lasciata convincere. “Questa concessione è l’unico metodo per trovare una soluzione globale con gli Stati Uniti”, secondo Lucrezia Meyer-Schatz (PPD/SG). Altrimenti, la pressione sulla piazza finanziaria elvetica non si allenterà.

Luzi Stamm (UDC/AG) non ha avuto maggior successo chiedendo l’introduzione di una clausola di reciprocità. “È in gioco lo Stato di diritto”, ha esclamato. “La reciprocità è garantita automaticamente in tutta la convenzione di doppia imposizione”, ha replicato Hildegard Fässler (PS/SG).

Così, le autorità americane potranno ottenere informazioni su contribuenti non identificati col nome o l’indirizzo se la banca o i suoi collaboratori si sono resi colpevoli di comportamenti illeciti. In caso contrario, l’identificazione della persona resterà necessaria.

Infine, la maggioranza non ha voluto ancorare espressamente nel testo che l’entrata in vigore interverrà soltanto alla conclusione di un accordo per le undici banche svizzere interessate. “Sarà il caso senza dover fare questa precisazione”, ha promesso Eveline Widmer-Schlumpf. Anche questa terza proposta democentrista è stata respinta (124 voti contro 54).

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