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Sika, slittano i tempi della sua più grande acquisizione

Il triangolo rosso di Sika è ben noto a tutti coloro che hanno effettuato dei lavori edili. KEYSTONE/URS FLUEELER sda-ats

(Keystone-ATS) Per il gruppo Sika slittano i tempi dell’acquisizione di MBCC, importante società tedesca – ex filiale di BASF – attiva nella chimica per il settore della costruzione.

L’autorità inglese di sorveglianza della concorrenza (Competition and Markets Authority, CMA) intende procedere a un esame approfondito dell’operazione.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

Il completamento della transazione, inizialmente previsto per la seconda metà di quest’anno, dovrebbe avvenire nel primo semestre 2023, ha indicato oggi l’impresa con sede a Baar (ZG) attiva nelle specialità chimiche.

Secondo la dirigenza il rinvio non cambia comunque l’attrattiva strategica dell’acquisizione, che valuta MBCC – azienda di Mannheim con 7500 dipendenti – a 5,5 miliardi di franchi e che dovrebbe permettere al gruppo di operare sinergie per 160-180 milioni all’anno. La più grande transazione nella storia di Sika permetterà inoltre di aumentare il fatturato dagli attuali 9 miliardi a 13 miliardi di franchi.

Le novità odierne non sono però state accolte bene in borsa. Nella prima mezz’ora di contrattazioni il titolo Sika è arrivato a perdere quasi il 3%, in un mercato orientato generalmente a un ribasso frazionale. Dall’inizio dell’anno il valore ha perso il 40%.

Fondata nel 1910 e nota anche al grande pubblico per il suo logo dal caratteristico triangolo rosso, Sika produce sistemi e prodotti per l’incollaggio, la sigillatura, l’isolamento, l’insonorizzazione, il rinforzo e la protezione, utilizzati nei settori dell’edilizia e dell’industria automobilistica. Il gruppo è una realtà presente in un centinaio di paesi con oltre 300 fabbriche e 27’000 dipendenti.

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