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Crisi della giustizia in Ticino: i due magistrati indagati si sospendono dalle loro cariche

Il presidente del tribunale penale Franco Verda (archivio), inquisito per violazione di doveri d'ufficio Keystone

I due alti magistrati ticinesi sospettati di aver violato non meglio precisati "doveri d'ufficio" si sono autosospesi dalle loro rispettive funzioni in attesa dei risultati dell'inchiesta avviata dal governo del Cantone Ticino nei loro confronti.

Il presidente del Tribunale penale Franco Verda e il procuratore generale Luca Marcellini sono accusati di avere frequentato il trafficante italiano Gerardo Cuomo, residente in Ticino, arrestato qualche settimana fa a Zurigo.

L’autosospensione di Verda e Marcellini è stata resa nota dal Consiglio della Magistratura, l’organo di sorveglianza delle toghe ticinesi. Il Consiglio considera la decisione dei due magistrati “responsabili ed opportune per il superiore interesse della giustizia, per lo svolgimento dei compiti affidati al procuratore pubblico straordinario e per garantire tranquillità ai magistrati oggetto dell’indagine.” Ricordiamo che il governo del Cantone Ticino ha nominato l’avvocato Luciano Giudici, già procuratore pubblico del Sopraceneri, di far luce sulla vicenda.

La televisione ticinese ha formulato alcune ipotesi sui reati imputati a Verda e Marcellini. È stato accennato a presunte irregolarità commesse nell’ambito della procedura di sequestro e confisca dei beni in Ticino riconducibili al malavitoso pugliese Francesco Pudentino, che le autorità italiane ritengono coinvolto, insieme a Cuomo, nel contrabbando di sigarette.

La stampa ticinese di mercoledì ha riferito che della frequentazione di Gerardo Cuomo da parte del giudice Verda si mormorava ormai da qualche tempo: “Avrebbero trascorso assieme le vacanze nel Mediterraneo il giugno scorso unitamente alla legale di Cuomo, l’avvocata Desirée Rinaldi, che sembra essere l’anello di congiunzione tra il trafficante e il giudice ticinese”, scrive “La Regione”.

Cuomo è un nome noto agli inquirenti svizzeri. Dall’Italia sono giunte a Berna diverse domande di assistenza giudiziaria concernenti il 54enne napoletano. Le richieste sono state trasmesse in particolare dalla Procura di Bari e riguardano delitti di riciclaggio, traffico d’armi e di droga, come pure appartenenza ad organizzazione criminale, secondo il Ministero pubblico della Confederazione.

Dall’Italia si apprende che Gerardo Cuomo è legato alla mafia, fa parte di un’organizzazione attiva non solo nel contrabbando di sigarette, tramite il Montenegro, ma anche nel traffico di armi e di droga. Accuse che il diretto interessato ha sempre respinto.

Stando alla sua avvocata, Désirée Rinaldi, il napoletano è un semplice commerciante di tabacco che ha sempre agito nella piena legalità. Residente a Lugano dal 1992 alla fine del 1998, Cuomo era alla testa della società Maxim Sa. Avrebbe poi lasciato la Svizzera dopo essersi visto ritirare il permesso di soggiorno. L’Italia ha inoltrato a Berna una richiesta di estradizione.

swissinfo

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