
Fondi in giacenza: pubblicata la terza lista di nomi

Conformemente agli accordi conclusi con le organizzazioni ebraiche, le banche svizzere hanno pubblicato una nuova lista di conti esistenti durante la Seconda guerra mondiale e probabilmente appartenenti a vittime dell'Olocausto. Tra i 21'000 nomi pubblicati figurano anche quelli di Albert Einstein e Sigmund Freud.
Nuovo passo verso una soluzione della questione dei conti in giacenza nelle banche svizzere. L’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) ha pubblicato su Internet la terza lista di conti che potrebbero essere appartenuti a vittime dell’Olocausto. Sono attese migliaia di richieste d’informazione.
Tra i nomi illustri contenuti nella nuova lista figurano anche quelli del matematico Albert Einstein, che aveva vissuto diversi anni a Berna e Zurigo, e del padre della psicanalisi Sigmund Freud, che aveva visitato la Svizzera a più riprese.
Dalle informazioni rese note dall’ASB non risulta l’importo totale dei fondi depositati sui conti. Oltre a nome e cognome dei titolari figurano soltanto la località di origine e il paese, come pure le cifre 1 e 2 che indicano se il conto è ancora aperto o stato chiuso.
Questa terza pubblicazione di una lista di conti è un nuovo episodio legato alla crisi degli averi ebraici “dimenticati” per decenni negli istituti finanziari elvetici. Una crisi che durante la seconda metà degli anni ’90 ha tenuto la Svizzera sulle spine e che ha costituito l’episodio di politica estera più difficile da gestire dalla fine della seconda Guerra mondiale.
Nel 1997, le banche svizzere avevano già condotto ricerche sui conti in giacenza ed avevano pubblicato due liste, suscitando migliaia di risposte provenienti da tutto il mondo. Con questa nuova pubblicazione si realizza una delle condizioni poste dall’accordo globale di 1,25 miliardi di dollari raggiunto nell’agosto del 1998 tra le banche svizzere, le persone lese e le organizzazioni ebraiche.
Lo scorso 19 gennaio, durante un’udienza a New York, rappresentanti delle autorità americane e del Congresso mondiale ebraico avevano chiesto la pubblicazione di ben 4,1 milioni di conti risalenti all’epoca del nazismo. Questa stessa richiesta era stata formulata anche dalla Commissione Volker, che durante tre anni ha svolto le ricerche di conti appartenuti a vittime dell’Olocausto nelle banche svizzere. La Commissione federale delle banche aveva però già allora categoricamente respinto questa richiesta e ha deciso di limitare la pubblicazione dei nomi di detentori di conti che abbiano un legame “possibile o probabile” con l’Olocausto.
Il piano di distribuzione della somma dell’accordo globale è stato approvato alla fine dell’anno scorso dal giudice di New York Edward Korman. Esso prevede che 800 milioni siano destinati al risarcimento dei partecipanti dell’azione legale collettiva intentata negli Stati uniti contro le banche svizzere. Il resto della somma andrà alle altre categorie di vittime del terrore nazista, tra cui gli omosessuali e gli zingari. Anche coloro che furono respinti alle frontiere svizzere hanno diritto a una compensazione. Cento milioni di dollari sono destinati a risarcire le vittime di spoliazioni di altri beni.
Infine, dieci milioni sono riservati alla costituzione di una fondazione alla memoria delle vittime dell’Olocausto. Rimane invece in sospeso la questione delle parcelle degli avvocati che si sono occupati dell’azione legale collettiva. Le loro richieste sono considerate da varie parti esorbitanti.
Dalla pubblicazione delle due precedenti liste, a Zurigo è all’opera il tribunale arbitrale (Claims Resolution Tribunal) composto di 17 persone che si occupa di esaminare le richieste di risarcimento. Questo lavoro (oltre 10.000 richieste) è ormai completato per quanto riguarda le due prime liste e numerosi risarcimenti sono già stati versati, per un totale di 55 milioni di franchi svizzeri alla fine del 2000. Il Tribunale è dunque pronto ad esaminare le nuove numerose richieste attese in seguito alla pubblicazione di questa terza lista.
swissinfo

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