Banchiere svizzero arrestato in Italia
Gli investigatori dell'antimafia lo sospettano di riciclaggio di denaro sporco proveniente da attività illecite riconducibili a Cosa Nostra.
Il banchiere ticinese, membro della direzione della banca Arner di Lugano, è stato arrestato a Milano su ordine della Direzione investigativa antimafia (DIA) di Palermo.
Nel capoluogo siciliano, le manette sono scattate ai polsi di due noti imprenditori locali, padre e figlio. Tutti sono sospettati di riciclaggio di soldi della mafia. Gli indagati sono accusati di aver occultato denaro di Cosa Nostra su conti correnti bancari custoditi in paradisi fiscali.
Secondo i magistrati, i due imprenditori – di 76 e 50 anni, già condannati per favoreggiamento ed associazione mafiosa – avrebbero investito grosse somme di denaro in fondi all’estero. Operazioni rese possibili dalla complicità del banchiere svizzero, 55enne. Gli investigatori ritengono che quest’ultimo sia la mente dell’organizzazione.
Il giudice delle indagini preliminari di Palermo ha approvato i provvedimenti cautelari: lo svizzero si trova agli arresti domiciliari. Gli investigatori della DIA hanno inoltre provveduto al sequestro di 13 milioni di euro, in contanti, depositati su un fondo che era stato aperto in una banca delle Bahamas, di un’imbarcazione d’altura, e di altri beni mobili.
La sede milanese della Banca Arner è stata perquisita. Su rogatoria, è intervenuta anche la magistratura ticinese, che a Lugano ha proceduto al sequestro della documentazione bancaria relativa alle transazioni in questione.
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