Il 20enne bernese ha sbaragliato tutta la concorrenza, vincendo otto incontri, alla Festa federale che si è chiusa domenica a Frauenfeld, davanti a una immensa cornice di pubblico. In finale Wenger ha sconfitto Martin Grab, di Rothenturm.
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Grande successo di pubblico alla Festa federale di lotta svizzera e delle tradizioni alpigiane, iniziata venerdì a Frauenfeld, nel canton Turgovia. Grazie ad un tempo splendido la manifestazione, che si tiene ogni tre anni, ha attirato almeno 200’000 spettatori. Tra di essi anche la presidente della Confederazione Doris Leuthard, che ha assistito alle competizioni. Secondo la consigliera federale, i cittadini elvetici dovrebbero prendere a modello gli “Schwinger”, i lottatori svizzeri: “Sono impegnati al massimo, tenaci e allo stesso tempo corretti”.
Questo spirito, che è ampiamente percepibile sui numerosi “ring” di segatura della Festa, è fondamentalmente radicato nella Confederazione e continuerà ad esserlo anche in futuro, ha affermato convinta la Leuthard, esprimendosi davanti a circa 40’000 spettatori. La recente crisi finanziaria ed economica ha dimostrato che la Svizzera è ben allenata a superare situazioni di stress, a reagire con rapidità e anche ad adattarsi velocemente alle novità.
Per sfamarsi e dissetarsi i presenti hanno potuto contare sulle 130 mila salsicce, 200 mila litri di birra e 300 mila litri di acqua minerale gassata messe a disposizione dagli organizzatori. La festa ha un budget di 20 milioni di franchi. Per l’occasione le Ferrovie federali hanno allestito treni speciali da tutte le regioni del paese.
Nel concorso di lotta si è imposto il bernese Kilian Wenger, di Horboden, che ha racimolato 79,00 punti, dinnanzi a Jörg Abderhalden di Nesslau con 77,00 punti. Dopo 18 anni un bernese torna così al vertice di questa disciplina. Nel lancio della pietra di Unspunnen, del peso di 83,5 kg, ha avuto la meglio Peter Michel di Interlaken con una distanza di 3 metri e 69 centimetri. Secondo Benno Pfyl di Svitto a 3 e 47 e terzo Philipp Benz pure di Svitto a 3 e 45.
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