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Volti e voci dell’Islam tra i giovani

Per i giovani, islam non è necessariamente chiusura. www.mkb.ch

"Urban Islam. Tra il telefonino e il Corano". È il titolo di una mostra, a Basilea, che racconta com'è vissuto oggi l'islam da giovani musulmani originari di paesi diversi.

L’esposizione alterna presentazioni murali, video-clips e documenti audiovisivi. Rimarrà aperta fino al 2 luglio 2006 al Museo delle Culture della città sul Reno.

L’approccio che il museo delle culture ha scelto per questa esposizione temporanea è, a colpo d’occhio, completamente nuovo. Il visitatore non si trova di fronte alle solite vetrine con oggetti artistici presentati secondo criteri estetici, ma a postazioni multimediali.

“La mostra – ci dice la direttrice Clara Wilpert – costituisce una novità per il nostro museo perché si rivolge in primo luogo ai giovani. Comunque – avverte – non si tratta di una mostra sull’islam.”

“Ci rivolgiamo ai giovani perché vogliamo aiutare a combattere i pregiudizi e le paure nei confronti dell’islam; e siamo convinti che con i giovani questo sia più facile.”

Il percorso espositivo

La mostra inizia con una piccola sezione che fornisce alcune nozioni di base sull’islam e, attraverso pochi oggetti, illustra ciò che accomuna i musulmani di tutto il mondo: Dio, il profeta Maometto, il Corano, la Moschea, la divisione tra Sunniti e Sciiti e i 5 pilastri della religione islamica.

La parte storica e didattica però si ferma qui. Al centro dell’allestimento ci sono le testimonianze dei giovani musulmani, le loro storie personali, il modo in cui vivono la religione nel confronto quotidiano tra modernità e tradizione.

Alioune, ad esempio, vive a Dakar capitale del Senegal. Nel suo negozio al mercato cittadino vende cassette musicali. “A Dakar – dice Alioune – la vita è molto dura, per riuscire ad affrontare i problemi un buon musulmano deve credere al Corano. Se sei un credente riesci a superare le avversità.”

Hanane studia biologia a Marakkesh, l’antica città del Marocco dove confluiscono religioni e culture diverse. “L’islam ha un ruolo importante nella vita sociale della città, ma – come racconta Hanane – non tutti lo vivono nello stesso modo, accanto ai tradizionalisti ci sono anche molti musulmani non praticanti.”

La Svizzera e l’islam

L’esposizione, già presentata nel 2003 al Museo dei Tropici di Amsterdam (KIT), è stata adattata e arricchita di una sezione dedicata alla Svizzera che – come ci dice la curatrice Miriam Kohn – “comprende tre elementi. Il primo è il film di Alain Godet con le interviste a sei giovani musulmani che vivono in differenti città svizzere.”

Poi ci sono i collage. In uno si trovano raccolti i titoli di articoli pubblicati l’anno scorso che illustrano come la stampa nazionale ha parlato dell’islam. In un altro ci si chiede cos’è sacro: le montagne, il Palazzo Federale, le banche oppure la religione?

“Il terzo elemento – prosegue Miriam Kohn – è molto importante per noi qui a Basilea, perché riguarda il coinvolgimento delle scuole cittadine dove la percentuale dei giovani musulmani è alta. Vogliamo dare l’opportunità alle scolaresche, che sono frequentate anche da tanti giovani di religione musulmana, di realizzare registrazioni video, audio e manifesti che saranno poi integrati nell’allestimento.”

Una piattaforma attuale sul tema dell’islam

“Urban Islam” è il risultato di una ricerca etnologica effettuata a Istanbul, Marrakech, Paramaribo e Dakar. L’esito degli studi è stato poi integrato dai racconti dei giovani musulmani che parlano del ruolo che l’islam ha nella loro vita. Grazie a questi esempi evocatori, emerge un islam quotidiano e contemporaneo che poco ha da spartire con l’immagine di chiusura e integralismo.

Nella mostra emerge con molta chiarezza che non esiste un unico modo di essere musulmano. La spiritualità, il modo di vivere islamico, l’identità musulmana, sono innumerevoli e fortemente marcati dal contesto culturale in cui si nasce e si cresce.

Cambiano i paesi, le lingue, i racconti, ma gli attori principali di quest’esposizione alla fine sono gli stessi visitatori che di fronte ai temi proposti si trovano confrontati con le loro stesse posizioni.

Un grande merito della mostra è riuscire a dare un viso e una voce a una nozione astratta e a permettere, in questo modo un approccio più sereno e obiettivo al tema forse più scottante di questi ultimi anni.

swissinfo, Paola Beltrame, Basilea

6,5 miliardi gli abitanti della terra, 20% musulmani
7,4 milioni gli abitanti della Svizzera, il 4,3% musulmani
90% dei musulmani che vivono in Svizzera provengono dalla ex Jugoslavia e dalla Turchia
11,8% dei musulmani che vivono in Svizzera hanno un passaporto svizzero.
Quasi la metà dei musulmani che vivono in Svizzera ha meno di 25 anni

Al Museo delle Culture di Basilea è in corso fino al 2 luglio l’esposizione multimediale, rivolta ai giovani “Urban Islam. Tra il telefonino e il Corano”. La mostra racconta com’è vissuto oggi l’islam dai giovani musulmani.

Dai racconti dei protagonisti emerge un islam quotidiano, contemporaneo e aperto. Una sezione è dedicata ai musulmani che vivono in Svizzera.

La mostra, attraverso un approccio più sereno e obiettivo al tema dell’islam, vuole essere una piattaforma di discussione che aiuti a combattere i pregiudizi e le paure.

Numerose le manifestazioni e iniziative collaterali. Sono previsti dibattiti, visite guidate, workshop dove i giovani sono invitati a presentare le loro elaborazioni personali sul tema dell’islam.

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