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Dialetti svizzeri in mutamento

Ein Polizist mit Headset am Computer
Nella Svizzera tedesca anche i poliziotti si rivolgono dapprima nel dialetto locale ai loro interlocutori. Keystone

Nella Svizzera tedesca chi non parla il dialetto locale si sente spesso escluso. Nella Svizzera francese coloro che si esprimono in “patois” sono invece una minoranza esotica. L'uso del dialetto in Svizzera varia notevolmente da una parte all'altra del paese. Ragioni sorprendenti sono all’origine di queste differenze. 

Uno svizzero tedesco inizia quasi sempre una conversazione con un estraneo parlando il proprio dialetto. Passa poi al “buon tedesco”, ossia la lingua tedesca letteraria, parlata in Germania, solo se si accorge che il suo interlocutore non è in grado di capire il dialetto locale.   

Dialetti svizzero tedeschi unificati? 

Ancora oggi la posizione dei dialetti svizzero tedeschi è molto forte. Ma a causa della mobilità, i dialetti stanno diventando sempre più simili e si stanno quindi sviluppando dei “regioletti”. Soprattutto i dialetti rurali e più caratteristici scompariranno sempre più in questo modo. In futuro, diventerà più difficile sapere da quale villaggio o valle proviene uno svizzero tedesco.

Nella Svizzera tedesca il dialetto non è una caratteristica legata ad uno specifico strato sociale. Tutti lo usano, a casa come al lavoro. Anche la radio e la televisione impiegano in gran parte il dialetto. E non si intravede un suo declino, al contrario. “Si denota piuttosto un aumento dell’uso del dialetto, per esempio nelle scuole e nei media”, osserva Regula Schmidlin, professoressa di linguistica tedesca all’Università di Friburgo. Ciò si spiega con l’informalizzazione della comunicazione, che favorisce l’uso dei dialetti.

Più nessuno parla solo dialetto

Secondo Regula Schmidlin, esistono tuttavia anche alcune tendenze contrarie. Dal 2007, ad esempio, i notiziari della radio e della televisione svizzera sono sempre più spesso in lingua tedesca. Inoltre, oggi non c’è quasi nessuno che dica di poter esprimersi solo in dialetto. In altre parole, la maggior parte degli svizzeri tedeschi non parla solo dialetto ma anche la lingua tedesca letteraria e si serve dell’uno o dell’altra a seconda della situazione. 

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Dato che, soprattutto, le giovani generazioni e le generazioni di mezza età utilizzano sempre più il dialetto nello scambio informale di scritti, nella Svizzera tedesca si potrebbe addirittura sviluppare una “doppia scrittura”, fa notare Helen Christen, docente di linguistica presso l’Università di Friburgo.

Dialetti quasi scomparsi in Romandia 

La situazione è molto diversa nella Svizzera francese, dove i dialetti vengono chiamati “patois”. Fino al 19° secolo nel Giura era diffuso il “patois jurassien” (francocontese) e in altre regioni romande molti utilizzavano dialetti provenzali. Questi ultimi non sono dialetti derivanti dal francese, ma dalle lingue romanze. 

Oggi la stragrande maggioranza delle persone nella Svizzera romanda si si esprime in francese, con un accento locale e alcune variazioni regionali. I dialetti tradizionali sono quasi completamente scomparsi.

“Nella Svizzera romanda ci sono poche regioni in cui sussistono dialetti tradizionali”, rileva il professore Andres Kristol dell’Università di Neuchâtel: nella regione della Gruyères e nella parte francofona del Canton Vallese vi è ancora una piccola minoranza che utilizza dialetti provenzali, mentre nell’Ajoie e nelle Franches-Montagnes è tuttora in uso il patois jurassien. 

Francoprovenzale 

Il francoprovenzale non è un dialetto francese, ma una lingua romanza indipendente come il romancio. Oggi il francese ha sostituito il francoprovenzale, parlato ormai solo nel cantone di Friburgo e nel Basso Vallese. L’Atlas linguistico audiovisivo del Vallese. L’Atlas linguistico audiovisivo del Vallese romandoCollegamento esterno offre molti esempi da ascoltare.

Ma anche qui i dialetti scompariranno: l’ultima generazione di persone di madrelingua ha 60 anni o più e il loro numero diminuisce rapidamente. 

Un “francese adulterato” 

Come mai la pratica linguistica delle regioni francofone è molto diversa a quella della Svizzera tedesca, dove i dialetti sono ancora saldamente ancorati? Secondo Andres Kristol, ci sono diverse ragioni – fattori interni, ma anche fattori “importati” dalla Francia:

– Rivoluzione francese: 

In Francia, il patois è stato combattuto ai tempi della Rivoluzione. “Per ragioni ideologiche, i rivoluzionari avevano dichiarato che, per essere un buon francese, bisogna parlare la lingua francese”, spiega Andres Kristol. “Hanno portato i francesi a credere che i loro dialetti fossero un ‘francese adulterato’ e che parlare il dialetto minasse la ‘purezza’ della lingua francese”

Francocontese (patois jurassien) 

Il francocontese è un dialetto delle “lingue d’oïl”, un gruppo di lingue galloromanze. Era diffuso in una regione della Francia (Franche-Comté) e nel cantone svizzero del Giura.

Durante l’occupazione napoleonica della Svizzera, queste idee furono importate anche sul territorio elvetico. Secondo l’esperto dell’Università di Neuchâtel, tuttavia, la rivoluzione francese non è stata la causa principale del declino dei dialetti nelle regioni francofone della Svizzera: le cause più importanti sono state di natura economica. 

– Industrializzazione: 

All’inizio del XIX secolo, la rapida industrializzazione e la libertà di residenza attirarono molte persone nella regione dell’arco giurassiano. “In città, come La Chaux-de-Fonds o Biennem affluirono lavoratori provenienti da tutta la Svizzera, “indica Andres Kristol. “Poiché nella Svizzera romanda i dialetti erano molto diversi e la gente non riusciva a capirsi, il francese divenne una lingua di comunicazione comune”. 

A questa tendenza ha contribuito anche l’esodo rurale: mentre i figli dei contadini romandi si trasferirono nelle città per lavorare, le fattorie abbandonate furono rilevate dai contadini svizzero tedeschi. A scuola, i loro figli hanno imparato il francese e non il dialetto. 

Secondo Andres Kristol, il dialetto si è preservato più a lungo nelle regioni della Svizzera francese meno toccate dall’industrializzazione, l’esodo rurale e i cambiamenti demografici. “Ma anche qui, a partire dal 1920-1930 la crescente mobilità della popolazione ha minacciato la sopravvivenza dei dialetti tradizionali”. 

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Volontà di distanziarsi dalla Germania nazista 

Anche nella Svizzera italiana le ragioni economiche e le migrazioni hanno portato a un declino del dialetto lombardo. Mentre fino agli anni ’60 la maggioranza dei ticinesi parlava il dialetto in casa, nel 2012 era appena il 30%. Nelle regioni di lingua italiana del Canton Grigioni si osserva una tendenza analoga, ma un po’ meno pronunciata perché queste valli sono più isolate. 

L’immigrazione dall’Italia verso il Ticino e i cambiamenti sociali ed economici hanno reso l’italiano più importante nella vita professionale. “Negli anni Cinquanta e Sessanta, il dialetto è stato stigmatizzato”, spiega Matteo Casoni dell’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana. “I genitori volevano un buon futuro per i loro figli e vedevano nel dialetto un ostacolo alla carriera e alla vita sociale”. 

Secondo Matteo Casoni, ragioni storiche spiegano anche le notevoli differenze tra la Svizzera italiana e quella tedesca: “Nella Svizzera tedesca il dialetto ha svolto un ruolo importante nell’affermazione di una propria identità di fronte alla Germania nazista. Anche il Ticino ha voluto distinguersi dall’Italia e da Mussolini, ma meno fortemente”. 

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La comunicazione digitale e i social media hanno portato a una rinascita del dialetto anche nella Svizzera italiana. “La comunicazione digitale ha ridato al dialetto un’immagine positiva. Nessuno se lo aspettava”, nota Matteo Casoni.

Risveglio del romancio 

La Svizzera ha una quarta lingua nazionale, che non va dimenticata, il romancio. Questa lingua si è sviluppata nell’attuale Cantone dei Grigioni dalla mescolanza del latino popolare con le lingue celtiche e retiche. Nel corso dei secoli si sono diffusi numerosi dialetti retoromanci e cinque diverse lingue scritte regionali. 

Questa diversità – o frammentazione, a seconda del punto di vista – rende difficile preservare la lingua. Mentre nella prima metà del XIX° secolo la maggioranza della popolazione grigionese parlava ancora il romancio, oggi solo circa un quinto. La maggior parte dei romanci sono bilingui e, oltre al loro idioma, parlano anche tedesco, il che rende difficile preservare i loro dialetti. 

Negli ultimi vent’anni l’immagine del romancio è però migliorata. Mentre in passato era svalutata come “lingua contadina”, oggi ritorna di moda. Molti giovani artisti utilizzano consapevolmente il romancio. 

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Il romancio viene impiegato anche per dei marchi di fabbrica, al posto dell’inglese. Così una banca si è data il nome di “Cler”, che in romancio significa “chiaro, semplice”. 

La situazione dei dialetti e delle lingue in Svizzera rimane quindi molto viva e rispecchia la pluralità culturale del paese.

Lingua o dialetto? 

La differenza tra una lingua e un dialetto non è facile da stabilire ed è legata a vari criteri linguistici, storici e politici. 

Una lingua dovrebbe idealmente comprendere un linguaggio standardizzato scritto e una letteratura comune. 

Un dialetto è una variante locale o regionale della lingua, che differisce dalla lingua standard.

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