Swissquote, “profitti record grazie a turbolenze finanziarie”

Grazie alle turbolenze del mercato azionario e al boom delle criptovalute la banca digitale Swissquote sta registrando profitti record: il Ceo della banca Marc Bürki spera ora di poter accogliere molti clienti ex-Credit Suisse (CS) scontenti di UBS.
(Keystone-ATS) “Il primo trimestre è stato davvero molto positivo, c’è stata molta volatilità, la gente ha fatto molto trading”, afferma il 63enne in un’intervista pubblicata oggi dalle Neue Zürcher Zeitung (NZZ). “Ma questo ha portato anche a problemi”, ammette. Sulle piattaforme Swissquote vi sono state interruzioni. “Ci prepariamo a questi momenti di picco. La nostra ipotesi era che avremmo dovuto gestire un volume di negoziazioni superiore del 50% rispetto all’ultimo grande stress test durante la pandemia. Ma il 4 aprile abbiamo avuto un volume doppio rispetto al giorno di trading più intenso durante il Covid. È stata una follia… Pensavamo di essere vittime di un attacco informatico, ma non era così”.
Per evitare simili difficoltà in futuro l’impresa sta investendo ulteriormente di modo da ampliare i suoi sistemi. “Nel primo trimestre abbiamo acquisito molti nuovi clienti, che dobbiamo inglobare. Vogliamo anche essere in grado di resettare il sistema in modo selettivo, in modo che le funzioni più importanti continuino a funzionare anche nei momenti di picco”.
Secondo Bürki non è possibile escludere una panne, perché eventi del genere sono sempre possibili quando c’è di mezzo la tecnologia. “Ma vogliamo evitare un collasso totale. Questa volta non ne abbiamo avuti, tranne che per un’ora il 4 aprile. Ma siamo sempre stati in grado di agire in qualche modo. La grande difficoltà dei test è la simulazione di volumi così grandi”.
Swissquote guadagna molto con il trading di bitcoin e ha creato una propria piattaforma per la negoziazione di attivi digitali, ma non vuole essere considerata una cripto-banca. “Non vogliamo essere visti come una società di criptovalute. Il trading di criptovalute è un vantaggio quando il bitcoin è in piena espansione come oggi, in vista di un livello di circa 125’000 dollari entro la fine dell’anno. È però uno svantaggio quando le criptovalute perdono valore. Non vogliamo essere un titolo che si muove di pari passo con il prezzo del bitcoin. Per noi le criptovalute sono un reddito aggiuntivo. Siamo una banca e viviamo principalmente di attività bancarie”.
“Possiamo essere una banca universale con molta tecnologia e innovazione”, si dice convinto il professionista. “È quello che vogliono i nostri clienti. Vogliono un fornitore di servizi che offra tutto: conto, pagamenti, Google o Apple Pay, carte di debito e di credito, ma anche un’ipoteca o un pilastro 3a. Inoltre, la scomparsa del Credit Suisse rappresenta un’opportunità unica: molti ex clienti CS sono frustrati da UBS. Anche noi vogliamo beneficiare un po’ di questa ridistribuzione dei patrimoni”.
Oltre dieci anni or sono è cominciata l’espansione all’estero. “Abbiamo creato una rete di filiali con le necessarie licenze e un’ulteriore licenza bancaria in Lussemburgo”, spiga il cofondatore dell’azienda, con studio in elettrotecnica al Politecnico federale di Losanna (EPFL). “La stiamo ampliando, ma al momento non abbiamo bisogno di altre succursali. In Europa siamo in Lussemburgo, in Medio Oriente operiamo da Dubai e in Asia da Singapore. Ora siamo redditizi ovunque e abbiamo più di un miliardo di attivi in ogni filiale”.
Iscritta nel registro di commercio dal 1999, Swissquote si definisce il principale operatore elvetico attivo nell’online banking. Attraverso i suoi server vengono negoziati oltre 3 milioni di prodotti finanziari, dalle azioni alle criptovalute. La società è attiva anche nel settore delle carte di credito, nel leasing e nelle ipoteche. L’impresa ha sede a Gland (VD) e succursali a Zurigo, Londra, Lussemburgo, Malta, Bucarest, Cipro, Dubai, Città del Capo, Singapore e Hong Kong. Il gruppo è stato quotato nel 2000 e dal 2001 la società Swissquote Bank dispone di una licenza bancaria. L’azione Swissquote ha fatto i fuochi d’artificio in borsa: dall’inizio del 2025 è salita del 30%, sull’arco di un anno la performance è del +71%, mentre in un periodo di un lustro il titolo ha guadagnato il 567%.