Axpo su accuse Greenpeace uranio da Russia: “ci siamo sbagliati”
(Keystone-ATS) ZURIGO – Dopo le critiche di Greenpeace, il gruppo energetico Axpo ammette di non aver verificato l’origine dell’uranio russo utilizzato nelle centrali nucleari svizzere. Il Ceo di Axpo, Manfred Thumann, ha annunciato oggi a Zurigo che esperti del gruppo effettueranno prossimamente un viaggio in Russia.
Greenpeace aveva chiesto agli inizi di settembre ai gestori delle centrali atomiche svizzere di non più acquistare uranio russo. Quello attualmente utilizzato proviene in parte dall’impianto di rigenerazione russo di Majak, definito dall’organizzazione ambientalista “uno dei luoghi più irradiati al mondo”.
Greenpeace è riuscita a provare che la lista dei fornitori pubblicata da Axpo non era corretta. “Ci siamo sbagliati”, ha ammesso oggi Thumann davanti alla stampa. Axpo acquista l’uranio dalla società francese Areva, che a sua volta riceve le barre di uranio dalla società russa MSZ di Elektrostal, una città che si trova circa 60 chilometri a nord di Mosca. Axpo era unicamente a conoscenza che le barre di combustibile fornite da Areva provenivano da Elektrostal.
Gli esperti di Axpo si recheranno prossimamente in Russia per “vedere con i nostri occhi qual’è il livello effettivo di inquinamento”. “Probabilmente scopriremo cose che non ci piaceranno”, ha affermato Thumann. Soltanto quando avrà un quadro complessivo della situazione, Axpo deciderà se rinnovare i contratti con la fornitrice francese Areva per altri dieci anni.