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Strage Kunduz:ministro difesa tedesco, non mi dimetto

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 dicembre 2009 - 12:51
(Keystone-ATS)

BERLINO - Il ministro della Difesa tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu), ha respinto le accuse secondo cui avrebbe costretto ingiustamente alle dimissioni il capo di Stato maggiore dell'Esercito e un sottosegretario alla Difesa in seguito al controverso attacco Nato a Kunduz, sottolineando di non avere alcuna intenzione di lasciare la carica.
Guttenberg ha negato di avere tenuto nascoste informazioni sul raid aereo del quattro settembre scorso nel Nord dell'Afghanistan, spiegando che il capo di Stato maggiore Wolfgang Schneiderhan e il sottosegretario alla Difesa Peter Wichert si sono dimessi per non avere fornito al suo ministero importanti informazioni sull'attacco.
"Anche se la situazione diventasse molto diffcile - ha detto ieri sera il ministro all'emittente tv Rtl - rimarrò al mio posto". L'attacco è già costato il posto al ministro dell'Economia tedesco, Franz Josef Jung, che all'epoca era ministro della Difesa ed è stato accusato di avere occultato documenti e video militari che provavano fin dall'inizio l'esistenza di numerose vittime civili dell'attacco.
Secondo alcune stime, il raid avrebbe provocato 142 morti, tra cui decine di vittime civili, che il governo tedesco si è già impegnato a risarcire.

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