UBS: Weber, per risolvere problemi servirà tempo e coraggio civile
UBS dovrà lavorare a lungo sui problemi passati: "ci vorranno probabilmente due anni prima che avremo fatto piazza pulita", afferma il presidente del consiglio di amministrazione (cda) Axel Weber in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung. Il manager e professore tedesco promette anche "significativi cambiamenti" nel sistema di remunerazione del personale e chiede coraggio civile al personale.
Per quanto riguarda lo scandalo Libor la collaborazione con le autorità di regolazione finanziaria e con le commissioni della concorrenza è solo un primo passo. Non sono per ora escluse cause di risarcimento: "è stato stabilito che UBS ha preso parte al tentativo di influenzare determinati tassi di interesse", ma "quantificare gli effetti economici che ciò ha avuto sarà difficile", sostiene Weber.
Nelle manipolazioni erano coinvolte "più di tre dozzine di dipendenti". Secondo l'ex presidente della Bundesbank si stratta di "un gruppo di rilievo". "Abbiamo tratto le conseguenze sanzionando severamente chi era coinvolto, sopprimendo loro il bonus, chiedendo la restituzione di compensi ancora bloccati, o procedendo a licenziamenti". "Purtroppo negli anni boom si sono evidentemente verificati degli eccessi, su cui ora si deve lavorare", si è rammaricato il banchiere 55enne.
Non sarebbe però il caso di alzare il tiro e di chiedere conto al management passato, a partire da Marcel Ospel, cosa che finora UBS non ha mai voluto fare? "Sono consapevole della responsabilità che abbiamo nei confronti di azionisti e clienti. In ogni nuovo caso giuridico valuteremo tutte le opzioni. Non voglio con questo fare annunci", risponde il presidente.
Per evitare che si ripetano altri "errori" Weber vuole lavorare sulla cultura aziendale. "Per il successo di UBS è importante che i collaboratori capiscano che comportarsi in modo ragionevole non è sufficiente. Ci vogliono anche senso di responsabilità per l'intera azienda e coraggio civile. Tutti devono prestare attenzione affinché anche il collega alla scrivania vicina faccia il giusto". Il numero uno del cda promette inoltre "tolleranza zero nei confronti di comportamenti contrari alle regole".