UBS: ex trader Kweku Adoboli colpevole di frode
(Keystone-ATS) Kweku Adoboli, l’ex trader di UBS accusato di aver provocato alla banca perdite valutate a 2,3 miliardi di dollari in seguito ad operazioni non autorizzate, è colpevole di frode: lo ha stabilito oggi un tribunale di Londra, che finora non ha ancora comunicato la pena inflitta. Stando a una fonte giudiziaria citata dall’agenzia di stampa francese Afp lo farà alle 15.00 ora svizzera.
La corte di assise di Southwark ha ritenuto il 32enne originario del Ghana colpevole di frode per abuso di fiducia in due casi, mentre l’ha assolto dal capo di imputazione di falso contabile in quattro casi. Rischia dieci anni di carcere.
I fatti che gli sono addebitati risalgono al periodo fra il 2008 e il 2011, quando operava per la filiale londinese di UBS. Il banchiere era stato arrestato il 15 settembre 2011, di notte, nel suo ufficio della city.
Nel processo durato diverse settimane la difesa ha cercato di dimostrare che Adoboli agiva con il tacito consenso dei superiori, in un ambiente con controlli insufficienti.
L’accusa ha sostenuto invece che l’imputato si è spinto oltre i limiti, mosso dall’avidità e dalla volontà di gratificare il suo ego: ha effettuato operazioni fittizie e ha mentito ai superiori per ottenere bonus più generosi e per fare carriera. Ha perso completamente il controllo della situazione in seguito alla grave crisi che ha interessato la zona euro. Con il suo agire avrebbe potuto far perdere alla banca sino a dodici miliardi, hanno affermato i procuratori.
Figlio di un funzionario delle Nazioni Unite in pensione, Adoboli si era diplomato in informatica all’università di Nottingham (GB). Entrato all’UBS come semplice stagista, nel 2006 era stato integrato nel dipartimento ETF (“Exchange Traded Funds”), che si occupa di prodotti finanziari complessi legati all’evoluzione di un indice borsistico. Anno dopo anno è arrivato ad essere responsabile di un portafoglio di 50 miliardi di dollari.
Il caso, considerato dalla procura inglese come la più grande frode della storia del paese, ricorda quello di Jérôme Kerviel, il trader francese condannato in ottobre a cinque anni di reclusione, di cui tre da espiare, nonché a risarcire per 4,9 miliardi la perdita fatta subite alla sua banca, la Société Générale.
La vicenda che ha visto protagonista Kerviel era stata evocata in una serie di email che nel 2008 Adoboli scambiò con un’amica e che sono state lette durante il processo conclusosi oggi. “Più leggo questa storia, più trovo dei paralleli interessanti con la tua vita”, affermava la donna. “Vedi di non finire sui giornali come lui”, aggiungeva.