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Un fondo per le vittime dell’amianto

Le persone che dal 2006 in poi sono state colpite da un tumore maligno legato all'amianto avranno diritto a un rimborso in tempi brevi (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/EPA/RICCARDO ANTIMIANI sda-ats

(Keystone-ATS) Le persone che dal 2006 in poi sono state colpite da un tumore maligno legato all’amianto avranno diritto a un rimborso in tempi brevi. Un fondo per le vittime verrà infatti creato nelle prossime settimane, indica oggi il Dipartimento federale dell’interno.

Il progetto è stato definito a grandi linee da una tavola rotonda sul tema, voluta dal consigliere federale Alain Berset e presieduta dall’ex ministro dell’ambiente Moritz Leuenberger.

Il fondo, da finanziare con un centinaio di milioni di franchi fino al 2025, verrà gestito da una fondazione privata. Le commissioni professionali paritetiche, l’industria della trasformazione dell’amianto, il settore delle assicurazioni e le aziende ferroviarie si sono già impegnate a versare circa 30 milioni di franchi.

A poter usufruire dell’aiuto finanziario saranno anche le persone che, pur non avendo lavorato direttamente con l’amianto, hanno sviluppato un cancro ma non sono coperte dalle prestazioni dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni (LAINF). Esse ricevono infatti al momento indennizzi nettamente meno elevati. In questa categoria rientrano ad esempio la moglie che lava gli abiti del marito carichi di amianto o il passante che transita regolarmente nei pressi di un cantiere dove è stato utilizzato il minerale.

La LAINF spetta invece ai pazienti colpiti da una malattia professionale riconosciuta, come l’asbestosi. I partecipanti alla tavola rotonda si sono espressi in favore di una parità di trattamento: tutti riceveranno dunque lo stesso sostegno, che dispongano o meno della LAINF.

In una conferenza stampa odierna Berset ha parlato di “buon compromesso” e “importante passo avanti in questa triste vicenda”: in cambio di un rapido sostegno finanziario, gli aventi diritto rinunciano a qualsiasi azione legale nei confronti degli ex datori di lavoro.

Qualora la questione non fosse già caduta in prescrizione, una causa richiederebbe tempi troppo lunghi, ha sottolineato dal canto suo Leuenberger.

Verrà anche predisposto un servizio gratuito di assistenza psicologica. Potranno beneficiarne tutte le persone entrate in contatto con l’amianto e che temono di ammalarsi, e non solo i pazienti affetti da asbestosi. Un progetto pilota è attualmente in preparazione con la Lega polmonare zurighese: il suo lancio è previsto per la primavera del 2017. Non è al momento noto se verrà esteso anche al Ticino.

In Svizzera, circa 120 persone all’anno si ammalano di un tumore maligno chiamato mesotelioma, causato dall’inalazione di fibre d’amianto. Esso colpisce lo strato di cellule che riveste per esempio i polmoni (la pleura) o la cavità addominale (il peritoneo). Utilizzato negli anni ’60 e ’70 nell’edilizia, l’amianto è stato proibito nel 1989.

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