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Basta con il commercio illegale di organi

In Svizzera c’è carenza di organi da trapiantare Keystone

Il Consiglio d'Europa invita i paesi a lottare contro questo lucrativo traffico, illustrato in un rapporto della consigliera nazionale socialista Ruth-Gaby Vermot.

In Svizzera, una nuova legge vuole vietare il traffico di organi.

«È un vero dramma, che delle persone vivano in condizioni talmente sfavorevoli, da essere costrette a vendere se stesse o parti del loro corpo», constata Ruth-Gaby Vermot, consigliera nazionale socialista e membro del Consiglio d’Europa, al rientro da un viaggio in Moldavia.

Non è una novità che bande senza scrupoli, attive sul piano internazionale, approfittino di persone che vivono in condizioni miserevoli. E così, attraverso i Balcani, dalla povera Moldavia giungono nell’Europa occidentale ragazze e donne che finiscono nel giro della prostituzione. Ma nel «paradiso occidentale» vengono attratte, contro il pagamento di somme sproporzionate a queste bande di passatori, anche altre persone che non hanno prospettive per il futuro.

Un rene per 3000 dollari

Nel suo rapporto sul commercio illegale di organi, stilato all’intenzione del Consiglio d’Europa, Ruth-Gaby Vermot riferisce di giovani moldavi che hanno venduto un proprio rene in Turchia.

Era stato promesso loro del lavoro, ma giunti nel paese non avevano trovato niente da fare, se non approfittare della possibilità di vendere un rene per 3000 dollari. Cosa che, nella situazione molto precaria in cui si trovavano, hanno accettato di fare.

Pochi giorni dopo il prelievo in un moderno ospedale, i giovani hanno dovuto far ritorno in Moldavia, senza alcuna assistenza medica.

Un rene per 250’000 dollari

Secondo la Vermot, un nuovo rene costa tra i 150’000 e i 250’000 dollari. «Una forte somma, di cui una buona fetta va al crimine organizzato», sottolinea la consigliera nazionale.

Gli acquirenti sono per lo più israeliani, ma fra di loro ci sono anche arabi ed europei. «Sappiamo che in Europa, non sono tutte morte le persone che scompaiono dalle liste di attesa del trapianto di organi. Per cui si suppone che alcune si siano procurate un rene in modo illegale.»

Carenza di organi

Sulle liste d’attesa di Swiss Transplant, l’organizzazione svizzera che organizza e coordina i trapianti, lo scorso anno c’erano 1178 persone. Di queste, 54 sono morte, perché non sono riuscite ad ottenere l’organo di cui avevano urgentemente bisogno.

«Migliore è il sistema sanitario, più vite si possono salvare – anche quella di potenziali donatori d’organi», spiega Theodor Weber, direttore della sezione Trapianti e ricerche sull’uomo dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). E questo è uno dei motivi per i quali nei paesi più ricchi c’è una carenza di organi.

Una «nicchia di mercato» che da parecchio tempo è stata scoperta da bande criminali internazionali. Queste approfittano delle condizioni in cui si trovano i malati che necessitano di un organo, e convincono persone che vivono nell’estrema povertà a vendere i loro organi, a rischio della loro salute.

Affrontare il problema alla radice

Gaby-Ruth Vermot spiega che, per impedire tali pratiche, il Consiglio d’Europa intende innanzitutto combattere la povertà in paesi quali la Moldavia, l’Ucraina, la Bulgaria o la Russia.

Inoltre chiede di agire sia contro il crimine organizzato, sia contro gli acquirenti e i clienti di queste vittime. E d’altro canto, il Consiglio d’Europa si aspetta che i vari paesi aggiornino le loro rispettive legislazioni sul trapianto di organi.

Legge svizzera sui trapianti

In Svizzera, è con una nuova legge che il governo intende combattere il traffico abusivo di organi, tessuti e cellule, per garantire la protezione della dignità umana, della personalità e della salute dei cittadini.

Una legge, secondo la quale «la donazione di organi, tessuti e cellule umane è gratuita». Mentre il commercio di organi umani è vietato.

swissinfo, Gaby Ochsenbein
(adattamento dal tedesco: Fabio Mariani)

Nei casi in cui non esiste una «carta di donatore», e quindi nessuna volontà scritta, in Svizzera sono i parenti più stretti a decidere sull’espianto di organi di persone decedute.

Nel paese ci sono quasi 1200 persone sulle liste d’attesa per un trapianto di organi.

In Germania sono 11’000 e in Europa sono decine di migliaia.

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