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Corruzione in Brasile: tracce in una banca svizzera di quasi 7 milioni di dollari

Dal Brasile alla Svizzera milioni di dollari destinati alla costruzione di un tribunale swissinfo.ch

A Ginevra, la magistratura ha aperto un'inchiesta su un conto in banca di un cittadino brasiliano -un ex giudice- al centro di un grosso affare di corruzione. La vicenda trova grande eco in Brasile, con ripercussioni politiche sul presidente Cardoso.

A Berna, l’Ufficio federale della polizia ha confermato a swissinfo di avere ricevuto una richiesta di collaborazione giudiziaria dal Brasile lo scorso gennaio. Dopo le verifiche del caso, l’incarto è stato trasmesso alla procura ginevrina. L’ufficio conferma anche le informazioni pubblicate lunedì dalla stampa brasiliana, secondo cui si tratterebbe di un conto presso la banca ginevrina Santander di circa 6,8 miliardi di dollari.

Al centro della vicenda si trova Nicolau dos Santos Netto, ex giudice e presidente del tribunale del lavoro di San Paolo. Oltre due terzi degli 80 milioni di dollari necessari per la costruzione di un nuovo edificio del tribunale sarebbero scomparsi. Il caso è stato portato alla luce da un membro della famiglia del giudice, in seguito a un litigio legato a un divorzio.

Lo scandalo è sfociato nella costituzione di una commissione d’inchiesta in Parlamento e in un’indagine della polizia federale. La somma sarebbe stata sottratta tramite una cinquantina di società paravento. Oltre ai 6,8 milioni in Svizzera, altri 37,4 milioni sono stati rintracciati su conti bancari in Paraguay e a Panama. Sul giudice Nicolau, sparito dalla circolazione dallo scorso aprile, pende un mandato d’arresto.

A Ginevra, il giudice J.-L. Crochet, incaricato del dossier, ha deciso di entrare in materia all’inizio di luglio, ma non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.

La vicenda ha avuto l’onore delle prime pagine dei media brasiliani soprattutto per le ripercussioni politiche delle ultime settimane. Un senatore ha già provvisoriamente perduto il suo mandato in seguito ai legami con il giudice incriminato.

Ancora più grave, l’ex segretario della presidenza della Repubblica Eduardo Jorge Caldas, amico personale del presidente Fernando Henrique Cardoso, sarebbe coinvolto nell’affare. Jorge Caldas fu pure tesoriere delle due campagne elettorali di Cardoso.

Fin qui la presidenza ha cercato di tenere Cardoso lontano dalle polemiche, negando che si tratti di un affare politico.

Claudinê Gonçalves

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