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La firma digitale presto equiparata a quella autografa

In futuro, la procedura della firma di un contratto potrebbe cambiare radicalmente Keystone

Completa libertà di contratto presto anche in Internet. Il Consiglio federale ha presentato le modifiche di legge per un riconoscimento a pieno titolo della firma elettronica.

La tecnologia avanza e anche il diritto si deve adeguare alle nuove realtà economiche e sociali, un adeguamento che con la crescente diffusione di Internet nelle transazioni commerciali si è fatto particolarmente urgente. Il Consiglio federale ha mandato oggi in consultazione una serie di modifiche legislative volte ad equiparare la firma digitale alla firma autografa. In un prossimo futuro sarà così possibile concludere contratti anche per via elettronica.

Già oggi, grazie alla firma digitale, si dispone di un procedimento tecnico attraverso il quale è possibile determinare l’origine di un documento elettronico, la cosiddetta autenticità, e verificare che tale documento non abbia subito modifiche, ossia che garantisca l’integrità. Anzi, la sicurezza offerta dalla tecnica sarebbe addirittura superiore alla tradizionale firma sulla carta ed inviata per posta. Tuttavia in base alle attuali norme del Codice delle obbligazioni, i contratti per i quali la legge prescrive la forma scritta devono assolutamente essere firmati di proprio pugno dai contraenti.

La revisione prevede inoltre un’importante novità per quanto riguarda la responsabilità in caso di abusi della firma. Derogando al principio del Codice delle Obbligazioni, la legge prevede che in questo preciso ambito sia il titolare della firma digitale a rispondere dell’abuso se può esserne ritenuto responsabile. All’acquirente elettronico spetterebbe l’onere di provare che la firma è stata utilizzata contro la sua volontà. Per il governo l’assenza di questo principio potrebbe risultare fatale per lo sviluppo del commercio in rete. Nessun offerente correrebbe il rischio, quantomeno a lungo termine, di concludere affari per via elettronica senza la certezza che il titolare della firma elettronica (e anche gli organi che certificano la sua validità) si assuma la responsabilità delle proprie negligenze.

Per tenere il passo con la rivoluzione di Internet il Consiglio federale ha mandato in consultazione fino al 31 marzo 2001 il progetto di modifiche sulla firma digitale e sul commercio elettronico. Modifiche che, essendo provocate da un fenomeno sempre più portato a superare le frontiere nazionali, risultano perfettamente conformi ai principi sanciti dal diritto europeo anch’esso in fase di aggiornamento. In base ad una direttiva dell’UE i Quindici dovranno infatti elaborare entro il 19 luglio di quest’anno moderne normative per il riconoscimento della firma elettronica.

Luca Hoderas

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