
Una campagna nel segno dell’amore

La coordinazione nazionale «sì all'unione registrata» ha lanciato la campagna in vista delle votazioni federali del 5 giugno, organizzando una festa sabato a Lucerna.
Le ex-ministre svizzere Ruth Dreifuss e Ruth Metzler hanno tolto il velo ai cartelloni sui quali sono riprodotti gli slogan ufficiali della campagna.
La presenza di Dreifuss, già ministra dell’interno socialista, e di Metzler, democristiana, fino al 2003 alla testa del Dipartimento (ministero) federale di giustizia e polizia, voleva simboleggiare l’ampio sostegno che il progetto gode nella maggior parte degli schieramenti politici.
L’oratore principale della serata è stato il deputato radicale al Consiglio degli stati (camera dei cantoni) Rolf Schweiger, battutosi con forza per questa legge durante i dibattiti in parlamento.
Segno di tolleranza
La legge sull’unione registrata, a suo avviso, pone fine a delle ingiustizie e permette alle coppie dello stesso sesso una maggiore responsabilità per quanto riguarda l’assistenza reciproca e la pianificazione per il futuro. Un sì a questa legge è anche un segno di tolleranza, ha aggiunto Schweiger.
Anche le persone contrarie alla legge, ha sottolineato il consigliere agli Stati, riconoscono che non è più possibile oggi esprimere un giudizio morale negativo sulle coppie omosessuali. Schweiger si è detto inoltre fiero di un Paese che si è sempre dimostrato pronto a proteggere e valorizzare le minoranze.
La giornata di sabato dà il via a una campagna che verrà condotta mediante conferenze, l’affissione di cartelloni, la distribuzione di volantini e la pubblicazione di inserzioni a pagamento sui giornali.
Alla festa organizzata dal comitato per il sì hanno partecipato oltre 200 personalità della cultura, della politica e dell’economia.
swissinfo e agenzie
La nuova legge federale sull’unione registrata si prefigge di permettere alle coppie omosessuali di tutelare giuridicamente la loro relazione.
Con l’unione registrata si vuole anche contribuire a porre fine alle discriminazioni e ad attenuare i pregiudizi.
La proposta gode di un largo consenso in Svizzera. Contraria alcuni ambienti conservatori di ispirazione religiosa, che hanno lanciato il referendum.

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