A Gaza “raid sull’ospedale a Khan Yunis”

La lunga scia di sangue dell'offensiva israeliana su Gaza ha superato il tragico traguardo dei 50mila morti, secondo le autorità di Hamas.
(Keystone-ATS) Dopo una fragile tregua durata poco meno di due mesi, l’esercito israeliano (Idf) ha riportato il Medio Oriente, dalla Striscia al Libano, nel pieno della guerra.
E mentre dalle piazze in Israele e dalle cancellerie mondiali si solleva l’appello a tornare al dialogo, il governo di Netanyahu tira dritto sul fronte militare, con l’Idf che ha avviato l’offensiva sul sud della Striscia circondando un distretto di Rafah, mentre a Khan Yunis in serata la protezione civile locale ha riferito che un bombardamento israeliano ha colpito l’ospedale Nasser, provocando almeno 5 morti e numerosi feriti secondo Al Jazeera.
Idf: “colpito terrorista chiave di Hamas”
L’Idf ha confermato la responsabilità dell’attacco, rivendicando di aver “colpito un terrorista chiave di Hamas” che il ministro della Difesa Israel Katz ha identificato come Ismail Barhoum, definendolo “il nuovo premier di Hamas a Gaza”.
Dalla ripresa delle operazioni militari israeliane il 18 marzo, almeno 673 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza, dove lo Stato ebraico ha accompagnato i bombardamenti con l’interruzione della fornitura di elettricità e acqua, nonostante l’allarme delle agenzie internazionali per la catastrofe umanitaria che vivono i milioni di civili palestinesi dall’inizio delle ostilità.
L’obiettivo di Netanyahu resta quello di costringere Hamas a cedere, liberando gli ultimi 58 ostaggi – vivi e morti – ancora in mano ai miliziani. Per raggiungerlo, l’esercito israeliano martella senza sosta in cielo e in terra l’enclave, rivendicando la distruzione degli avamposti di Hamas e per ultima, l’uccisione di Ismail Barhoum, membro dell’ufficio politico di Hamas, nel raid sull’ospedale Nasser.
Popolazione della Striscia nel panico
“Era il nuovo premier di Hamas a Gaza che ha sostituito Essam al-Dalis, il precedente primo ministro eliminato qualche giorno fa”, ha dichiarato Katz. La sua uccisione porta a quattro i membri dell’ufficio politico di Hamas morti sotto le bombe israeliane da martedì scorso, dopo Salah al-Bardawil – elemento di spicco dell’organizzazione palestinese “eliminato” in un raid a Khan Yunis -Yasser Harb e al-Dalis.
L’Idf ha poi spinto l’offensiva fino al profondo sud della Striscia, dove i volantini caduti dal cielo sul quartiere di Tel al-Sultan di Rafah per invitare la popolazione a evacuare la zona hanno trascinato la popolazione nel panico e nel terrore. “Ci hanno sparato tutta la notte e ci hanno ordinato di partire la mattina. Poi ci hanno sparato per strada”, ha detto una sfollata all’Afp mentre fuggiva insieme ad altre famiglie, a piedi o a bordo di carri trainati da asini. Dopo l’ordine di evacuazione, l’esercito ha riferito di aver “completato l’accerchiamento del quartiere di Tel al-Sultan”, con l’obiettivo di “smantellare le infrastrutture terroristiche ed eliminare i terroristi nella zona”.