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Ascom nelle cifre rosse

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Il gruppo bernese, attivo nei sistemi di telecomunicazione, ha fatto registrare una perdita di 26 milioni di franchi nel primo semestre di quest'anno, rispetto all'utile netto di 60 milioni dello stesso periodo del 2000. Malgrado gli sforzi di ristrutturazione e la crescita del fatturato del nuovo direttore Urs T. Fischer, le difficoltà sul mercato delle telecomunicazioni hanno prevalso sul bilancio intermedio.

Il fatturato è cresciuto del 3,3 %, a 1,548 miliardi di franchi. Il risultato d’esercizio, senza le perdite operative dell’unità Terminals e i fattori straordinari, è rimasto stabile attorno ai 46 milioni di franchi, ha comunicato lunedì Ascom. Le nuove ordinazioni a fine giugno ammontavano a 1,593 miliardi di franchi, in aumento del 3,8 %. Il gruppo sta subendo i contraccolpi delle difficoltà registrate a livello mondiale dal mercato delle telecomunicazioni. Ascom è in piena fase di ristrutturazione. A metà giugno era stato annunciato il taglio di 1 100 posti entro la fine 2001, di cui circa 400 in Svizzera. Quattrocento lettere di licenziamento sono già state inviate a fine luglio.

Integrando i fattori straordinari, l’utile operativo scende ad un milione di franchi. Dal primo settembre il settore Terminals non fa più parte dell’Ascom. È stato ceduto alla società d’investimento Swiss Capital Equity Holdings, transazione che si è tradotta in una perdita per il gruppo bernese.

La divisione Terminals ha subito una perdita operativa di 33 milioni di franchi su un giro d’affari di 94 milioni nei primi sei mesi di quest’anno.

L’Ascom prevede di chiudere in rosso l’intero esercizio corrente con un risultato negativo a tre cifre, tenuto conto di ulteriori costi di ristrutturazione a carico del secondo semestre e della perdita derivante dalla cessione del comparto Terminals. A livello operativo i conti dovrebbero terminare in pareggio. Malgrado i risultati presentati, i vertici si dicono fiduciosi.

Urs T. Fischer, presidente della direzione, ha sottolineato che le coordinate per lo sviluppo futuro sono state fissate. L’inversione di tendenza richiede però più tempo del previsto. Secondo Fischer le quattro attività di base, ossia Integrated Services, Energy Systems, New Technologies ed Enterprise Communications presentano potenziali di crescita. Per lo sviluppo del comparto «powerline» (internet tramite linee elettriche), Ascom è alla ricerca di capitali a rischio, ha rilevato il presidente della direzione.

Secondo Fred Rüssli, presidente del consiglio di amministrazione, la strategia di Ascom è giusta. Ora si tratta di migliorare i risultati operativi.

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