Azione dei camionisti sulle disumane condizioni di lavoro
Protesta con ristoro sull'autostrada, mercoledì, per i camionisti in attesa di attraversare il San Gottardo e il San Bernardino.
Le sezioni di Ticino, Uri e Grigioni dell'Astag, l'associazione svizzera degli autotrasportatori, hanno dato vita ad un'azione simbolica per sensibilizzazione l'opinione pubblica sulle condizioni di lavoro dei camionisti. Mercoledì, dalle 8 alle 19, sono stati distribuiti 1.500 sandwich e bibite agli autotrasportatori, in corrispondenza dei due trafori stradali, dove non esistono punti di ristorazione.
Le aspettative dei camionisti
Da quando è stato riaperto il tunnel del Gottardo, dopo il grave incidente del 24 ottobre scorso, Berna ha imposto il senso unico alternato per i Tir in transito nel traforo. Una misura, che provoca lunghe attese per i camionisti. Mancano, però, aree di sosta attrezzate. I Tir vengono incolonnati lungo l'autostrada, senza avere a disposizione né servizi igienici, né autogrill.
In prossimità di Quinto, l'area di servizio di Stalvedro può, difatti, ospitare solo 70 camion. Per gli altri, non resta che armarsi di pazienza e attendere il proprio turno in autostrada. «Gli autotrasportatori - ha dichiarato a swissinfo Waldo Bernasconi, presidente della sezione ticinese dell'Astag - sono esasperati. Le attese sono sempre di parecchie ore».
I camionisti non tollerano più di dover impiegare anche dodici ore per attraversare la Confederazione, quando prima ne occorrevano solo quattro. Ormai sono sempre più difficili pure i movimenti interni. «I nostri mezzi - continua Bernasconi - rimangono intrappolati nelle code. Subiamo perdite che nessuno ci ripaga. Gli autisti lavorano per un arco di tempo troppo lungo per via delle attese al tunnel del Gottardo. Dobbiamo pagarli di più, dunque il costo del lavoro aumenta, oltre ad incappare nelle multe, perché non rispettano le ore di riposo».
Questione spinosa
Ma la categoria ora non è più disposta a sopportare tutti questi disagi. È, difatti, iniziato il pressing per convincere Berna a tornare sui suoi passi. «Il Consiglio federale - continua Bernasconi - deve essere messo con le spalle al muro. È responsabile della situazione, ha sbagliato e adesso deve rimediare. Se non ci sarà un intervento da parte del Governo, bloccheremo l'autostrada».
In maggio si riunirà l'assemblea dei delegati dell'Astag. Se non verranno presi provvedimenti, in quella sede si deciderà di dar vita a una protesta, con il blocco dell'autostrada in tutta la Confederazione e non solo in Ticino.
La spinosa questione del traffico è stata affrontata la settimana scorsa durante un infuocato dibattito parlamentare. Ulrich Giezendanner, esponente dell'Unione democratica di centro e titolare di un'impresa di trasporti su gomma, ha detto che «nemmeno gli animali sono trattati così male come i camionisti». Per gli autotrasportatori la soluzione del problema è semplice: tornare al regime delle 28 tonnellate - ovvero abbandonare la progressiva liberalizzazione del traffico pesante, che ha dato il via libera ai camion con un carico da 34 e 40 tonnellate - e sospendere il senso unico alternato nel tunnel del San Gottardo, introducendo ulteriori misure di sicurezza.
Elisabetta Pisa

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