Borsa svizzera chiude in rialzo, SMI +0,83%
(Keystone-ATS) La Borsa svizzera, partita in deciso ribasso, ha recuperato terreno e ha chiuso la prima seduta di giugno con l’indice SMI dei principali titoli in progressione dello 0,83% a 9’602,73 punti, mentre l’indice complessivo SPI è salito dello 0,77% a quota 11’632,88.
Come nei giorni scorsi hanno destato preoccupazione il progressivo inasprimento delle dispute sul commercio internazionale tra Usa e Cina e anche la recente apertura di un nuovo fronte col Messico. “Il continuo deteriorarsi del dialogo tra Cina e USA offre poche garanzie di una rapida soluzione della vertenza”, ha commentato un operatore. Le grandi banche di Wall Street hanno intanto avvertito gli investitori sui rischi crescenti di una recessione.
Proprio questi timori hanno spinto gli investitori verso titoli giudicati più resistenti alle crisi, come Nestlé (+1,90% a 101.44 franchi), Novartis (+1,59% a 87.47 franchi) e in parte Roche (+0,42% a 264.20 franchi). Le incertezze macro economiche hanno anche contribuito a spingere verso l’alto il corso del franco, che per effetto del “porto sicuro” ha raggiunto un massimo degli ultimi due anni nei confronti dell’euro.
Sotto pressione oggi i bancari, con Credit Suisse che è scivolata dello 0,97% (a 11.28 franchi), UBS dell’1,47% (a 11.38 franchi) e Julius Bär dell’1,41% (a 39.11 franchi). Nello stesso comparto finanziario sono invece riusciti a mantenersi a galla gli assicurativi Swiss Re (+0,19% a 95.18 franchi), Swiss Life (+0,04% a 455.90 franchi) e Zurich Insurance (+0,22% a 325.50 franchi).
Sopra la linea di demarcazione pure il segmento del lusso: Swatch è progredita impercettibilmente dello 0,04% (a 251.80 franchi) e Richemont dello 0,52% (a 74.12 franchi). Da segnalare il balzo avanti di Lonza (+3,86% a 320.30 franchi), che stamane ha annunciato una ristrutturazione delle proprie attività.
Sul mercato allargato hanno sofferto, in conseguenza della crisi con la Cina, i tecnologici AMS (-2,32% a 32.47 franchi) e Logitech (-0,98% a 36.22 franchi). Sunrise, dopo che la Commissione della concorrenza ha deciso di sottoporre a un esame approfondito il progetto di acquisizione di UPC Svizzera, è salita del 2,66% (a 71.40 franchi).