Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,65%

(Keystone-ATS) Chiusura in ribasso per la borsa svizzera, che ha inutilmente cercato un rimbalzo dopo il tonfo di ieri: l’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 9556,14 punti, giù dello 0,65% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso lo 0,43% a 11’950,93 punti.
Archiviata la seduta in profondo rosso di metà settimana (quasi -3%) il mercato era alla ricerca di una stabilizzazione. Partito in modo prudentemente positivo, ha effettuato un’escursione in territorio negativo nel pomeriggio, per poi riprendersi quando ha fatto capolino qualche investitore alla ricerca di buoni affari. Ma le ultime battute hanno decretato un’altra giornata da dimenticare.
Gli occhi degli operatori sono rimasti puntati sui numeri dei contagi di coronavirus e sulle misure che vengono adottate nei vari paesi per limitarli. Scarso influsso sui corsi hanno per contro avuto i dati congiunturali americani e la riunione odierna della Banca centrale europea, che ha rimandato a dicembre decisioni su eventuali nuovi stimoli anti-Covid.
Sul fronte interno ha deluso Credit Suisse (-5,56% a 8,60 franchi), che ha presentato risultati trimestrali ben al di sotto delle previsioni. Un po’ più ispirati sono apparsi il secondo valore bancario, UBS (-0,19% a 10,57 franchi), come pure gli assicurativi Swiss Life (-0,91% a 305,50 franchi), Zurich (-0,33% a 301,00 franchi) e soprattutto Swiss Re (+0,67% a 63,50 franchi).
Non hanno offerto un orientamento unitario i titoli particolarmente sensibili ai cicli economici quali LafargeHolcim (+0,49% a 38,88 franchi), ABB (-1,16% a 22,13 franchi), Geberit (-0,67% a 520,90 franchi) – buoni i trimestrali, ma non hanno completamente convinto le prospettive – e Sika (+1,25% a 226,50 franchi). Nel comparto del lusso Swatch (-0,56% a 193,85 franchi) e soprattutto Richemont (-1,42% a 58,14 franchi) hanno guardato con attenzione alle nozze che, è notizia di oggi, si faranno davvero fra LVMH e Tiffany.
Le cifre dopo nove mesi di Swisscom (+1,75% a 471,00 franchi) hanno convinto gli analisti, soprattutto riguardo al controllo dei costi. Per quanto concerne i pesi massimi difensivi Novartis (-1,03% a 71,11 franchi), che ha annunciato un’acquisizione negli Usa, ha faticato ancora più di Nestlé (-0,35% a 103,10 franchi) e Roche (+0,24% a 293,90 franchi).
Nel mercato allargato Sulzer (-2,03% a 65,25 franchi) e Clariant (-2,36% a 15,72 franchi) hanno informato sull’andamento degli affari, mentre Bâloise (+0,65% a 123,50 franchi) ha dettato i contorni della sua nuova strategia.