Borsa svizzera: SMI cede l’1.26%
(Keystone-ATS) Continua a perdere terreno la Borsa svizzera, al pari delle altre piazze europee, sulla scia dell’incertezza sulla vertenza dei dazi tra Usa e Cina. Alle 14.50 l’indice Swiss Market Index (SMI) segna un calo dell’1.26% a 9’353.51 punti.
In una giornata praticamente esente di notizie relative a società quotate allo SMI si segnala la flessione di Novartis (-1.45%). La filiale Sandoz è una delle 20 aziende oggetto negli Usa di una causa collettiva di 44 Stati per violazione delle regole della concorrenza.
Tra le società quotate allo SPI, sceso da parte sua dell’1.29% a quota 11’317.51 punti, spiccano le perdite di Panalpina (-1.77%). Oggi la società danese DSV ha indicato i termini per il rilevamento del gruppo logistico basilese, che scatterà il 28 maggio. Ora manca solo l’accordo degli azionisti di DSV, che in un’assemblea straordinaria il 27 maggio dovranno accettare il necessario aumento di capitale.
Perde terreno pure il gruppo alimentare lucernese Hochdorf, che proprio in data odierna ha preannunciato un utile semestrale nettamente inferiore ai primi sei mesi dello scorso anno. La ragione è da ricercare nell’integrazione più difficile del previsto delle società rilevate negli ultimi anni. Il suo titolo cede il 4.55%.
In diminuzione anche Orascom (-2.93%), malgrado nel primo trimestre il gruppo immobiliare e alberghiero che fa capo all’imprenditore egiziano Samih Sawiris abbia conseguito un risultato netto positivo, il primo dal 2018 (utile di 1,0 milioni, a fronte della perdita di 5,1 milioni subita dodici mesi prima). Analisti dalla Banca cantonale zurighese hanno dichiarato all’agenzia di informazioni finanziarie AWP che rimangono incertezze sul proseguo delle attività.
Positivo invece l’andamento di Mobilezone (+1.70%) dopo che venerdì ha annunciato l’acquisizione della società tedesca “SH Telekommunikation Deutschland”, specializzata nella commercializzazione di contratti di telefonia mobile.