Gli avvocati si stringono attorno al progetto di acquisizione del Credit Suisse
L'acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS potrebbe dover affrontare numerose sfide legali, poiché gli investitori e gli azionisti sommano i costi di un'operazione conclusa in fretta e furia in un solo fine settimana.
Secondo diversi media, gli avvocati stanno già affilando i coltelli in previsione di battaglie in tribunale.
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La Fondazione Ethos, che rappresenta gli azionisti di molte multinazionali svizzere, ha dichiarato al Financial Times che sta prendendo in considerazione la possibilità di un’azione legale.
Gli azionisti del Credit Suisse sono stati esclusi dall’operazione di acquisizione da parte di UBS, conclusa senza il voto dei proprietari della società.
Il Financial Times ha anche ascoltato i detentori di obbligazioni del Credit Suisse arrabbiati per la decisione di cancellare 16 miliardi di franchi svizzeri (17 miliardi di dollari) di alcune obbligazioni emesse dalla banca.
“Hanno cambiato la legge e hanno praticamente rubato 16 miliardi di franchi svizzeri di obbligazioni”, ha dichiarato Davide Serra, CEO di Algebris Investments.
Secondo il Tages Anzeiger, lo studio legale internazionale Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan sta mettendo insieme un team per esaminare i ricorsi legali.
Il professore di diritto Peter V Kunz ha dichiarato all’emittente pubblica svizzera SRF che si aspetta diverse azioni legali dall’estero.
“L’intero accordo non è stato altro che un atto di panico ed è problematico per lo stato di diritto”, ha dichiarato.
+ Dove è andato tutto storto per il Credit Suisse?
Kunz teme che il maggiore azionista del Credit Suisse, la Saudi National Bank, possa presentare un ricorso legale per essere stato escluso dal processo decisionale.
Già prima dell’acquisizione del fine settimana, il Credit Suisse aveva dovuto affrontare cause legali negli Stati Uniti da parte di persone che lamentavano di essere state ingannate dalla banca.
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