Ceo Nestlé: “la domanda dei consumatori è in calo”
(Keystone-ATS) “La domanda dei consumatori ha subito un rallentamento negli ultimi mesi e ci aspettiamo che rimanga contenuta”.
È il passaggio centrale della dichiarazione del nuovo Ceo di Nestlé Laurent Freixe, in carica da inizio settembre, che oggi ha rivisto al ribasso le previsioni per l’insieme dell’anno.
Stando alle comunicazioni odierne a livello organico – cioè al netto degli effetti valutari, delle acquisizioni e delle dismissioni – la crescita delle vendite sarà di “circa il 2,0%”, a fronte dell'”oltre 3%” pronosticato ancora in luglio dal precedente presidente della direzione Mark Schneider (uno dei manager più pagati della Svizzera: nel 2023 compensi per 11,2 miliardi di franchi).
Nei primi nove mesi il gigante alimentare ha messo a referto ricavi per 67,1 miliardi di franchi, con una progressione organica del 2,0%, peraltro per la gran parte (1,6 punti percentuali) ottenuta grazie ad aumenti di prezzo. Che i volumi crescano ha in realtà ben poco a che fare invece, secondo la dirigenza, con la domanda poco vigorosa; sull’andamento degli affari pesano inoltre le tensioni geopolitiche. Da notare: a questo punto dell’anno il gruppo non fornisce indicazioni sugli utili.
Nuovo capo significa spesso anche cambiamenti nelle strutture e Nestlé non fa eccezione. L’impresa ha annunciato mutamenti a livello di direzione, con due nuovi membri svizzeri: il numero uno di Nespresso Philipp Navratil e la nuova responsabile delle risorse umane Anna Lenz. Si cambia anche a livello geografico, tornando indietro: la riorganizzazione delle zone effettuata nel 2022 sarà revocata, America Latina e Nord America tornano ad essere fuse e la cosiddetta regione Grande Cina sarà integrata nella zona Asia.
Come era prevedibile gli investitori, confrontati con le novità odierne, non hanno fatto salti di gioa: in borsa nella prima ora di contrattazioni l’azione Nestlé è scesa del 2% sino a un minimo di 81,60 franchi, cioè il livello più basso dal 2019, sulla scia della delusione che emerge abbondante nei commenti degli analisti.
Nestlé ha origini che risalgono all’Ottocento e porta il nome di un farmacista e imprenditore tedesco naturalizzato svizzero, Heinrich (Henri) Nestlé (1814-1890), che nel 1866 inventò un alimento specifico per i bambini che non potevano essere allattati al seno: la farina lattea. Lo sviluppo nel corso dei decenni ha fatto di quell’azienda una grande multinazionale: stando al rapporto d’esercizio 2023 il gruppo è un colosso attivo in 188 nazioni con fabbriche in 77 paesi e un organico di 270’000 dipendenti, con un fatturato di 93,0 miliardi di franchi e un utile netto di 11,2 miliardi.