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CF: 13esima AVS una volta l’anno, due opzioni per finanziamento

(Keystone-ATS) Per finanziare dal 2026 la 13esima rendita AVS, che sarà versata una volta all’anno, il Consiglio federale si è deciso oggi per due opzioni: la prima unicamente mediante contributi salariali, la seconda combinando un aumento dei contributi salariali e dell’IVA.

Nello stabilire i parametri per l’applicazione dell’iniziativa popolare accettata il 3 marzo scorso da popolo e cantoni, il governo intende garantire il finanziamento durevole di questo contributo supplementare che dal 2026 implicherà maggiori uscite per il primo pilastro pari 4,2 miliardi di franchi l’anno, indica una nota odierna. L’obiettivo dell’esecutivo? Fare in modo che la situazione finanziaria dell’AVS non si deteriori rapidamente.

Per evitare che le finanze federali risultino ulteriormente gravate, il Consiglio federale ha inoltre deciso di ridurre temporaneamente il contributo federale alle spese dell’AVS.

No riduzione delle complementari

Nel rispetto della decisione popolare, il governo vuole far sì che a nessuno vengano ridotte le prestazioni complementari in seguito al versamento della 13esima AVS. Per questo motivo, il Dipartimento federale dell’interno (DFI) dovrà preparare le necessarie modifiche della legge federale sull’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (LAVS) e della legge federale sulle prestazioni complementari all’assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (LPC).

La decisione di versare questo supplemento una volta l’anno soddisfa al meglio la volontà popolare, ricorda l’esecutivo: nelle discussioni precedenti la votazione si è infatti sempre parlato di una 13esima mensilità.

Dove trovare i soldi

Al momento della sua introduzione, la 13esima rendita costerà 4,2 miliardi, somma che salirà a 5 miliardi dopo cinque anni. Senza un finanziamento supplementare, l’AVS si ritroverebbe rapidamente in difficoltà finanziarie già nel 2026 e i deficit aumenterebbero velocemente negli anni successivi.

Per non compromettere la situazione finanziaria dell’AVS, il Consiglio federale contempla due varianti: la prima prevede un incremento dei contributi salariali di 0,8 punti percentuali, la seconda un aumento combinato dei contributi salariali (+0,5 punti percentuali) e dell’IVA (+0,4 punti percentuali).

Minore contributo all’AVS…

Al momento la Confederazione fornisce un contributo fisso pari al 20,2% delle spese dell’AVS. Con l’introduzione della 13esima rendita dovrebbe quindi farsi carico di una parte dei 4,2 miliardi, pari a 840 milioni.

Per non pesare ulteriormente sul proprio bilancio, l’esecutivo prevede di ridurre al 18,7% la partecipazione della Confederazione alle spese dell’AVS da inizio gennaio 2026 fino all’entrata in vigore della prossima riforma dell’assicurazione. Ciononostante, il contributo federale sarà superiore a 11 miliardi nel 2026 e aumenterà ancora negli anni successivi.

…e suo finanziamento

Per compensare la riduzione della partecipazione della Confederazione, il Consiglio federale prevede anche in questo caso due varianti: nella prima, i fondi necessari saranno prelevati dal Fondo AVS; nella seconda, invece, occorreranno ulteriori entrate, generate da un aumento dei contributi salariali (+0,2 punti percentuali) o da un incremento combinato dei contributi salariali e dell’IVA (rispettivamente, +0,1 e +0,2 punti percentuali). Tali entrate confluirebbero nell’AVS, evitando che il Fondo AVS sia ulteriormente gravato a causa del minore contributo federale.

Verso una nuova riforma

Il governo presenterà entro la fine del 2026 una nuova riforma dell’AVS per il periodo successivo al 2030. Anche senza le spese supplementari derivanti dalla 13esima rendita, l’AVS dovrà infatti affrontare importanti sfide finanziarie e, nonostante le misure proposte, si prevedono deficit a partire dal 2030.

In primo luogo, il numero dei pensionati aumenta più rapidamente rispetto a quello delle persone attive che versano contributi salariali all’AVS. In secondo luogo, l’aumento della speranza di vita comporta un allungamento del periodo di versamento delle rendite.

Per questo motivo, già tre anni fa il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di elaborare entro il 2026 una nuova riforma per il periodo successivo al 2030. Nell’ambito di questa riforma andranno vagliate anche misure strutturali quali l’aumento dell’età di riferimento e altre possibilità di finanziamento non attuabili a breve termine.

Tempi stretti

Il Consiglio federale si è fissato un calendario serrato per garantire l’applicazione e il finanziamento della 13esima rendita fino al 2026. Il DFI dovrà elaborare entro questa estate un progetto da porre in consultazione sulla base dei parametri decisi. Il messaggio dovrà essere sottoposto al Parlamento entro l’autunno del 2024.

Le modifiche di legge dovranno essere proposte in un pacchetto con due progetti separati. In questo modo il Consiglio federale intende garantire che le modifiche di legge per l’attuazione possano entrare in vigore anche se il finanziamento dovesse subire ritardi o essere respinto in un’eventuale votazione popolare.

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