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Il grande schermo dalla parte dei giovani

Il manifesto dell'edizione 2004. castellinaria.ch

Illustrando storie provenienti dai quattro angoli della Terra, il cinema racconta la vita. A Bellinzona, una settimana tutta per i giovani.

Il festival Castellinaria parla agli occhi ma anche al cuore e alla mente dei giovani. Ne sono convinti gli organizzatori.

Il Festival internazionale del cinema giovane riparte dunque da 17. Con lo stesso entusiasmo e con le stesse competenze di sempre. Una vera sfida, se si considera che oggi è sempre più difficile proporre un cinema di qualità e sfuggire al crescente dominio dell’omologazione del linguaggio mediatico.

Una finestra aperta sul mondo



A partire da sabato 13 e fino al 20 novembre, le opere proiettate saranno poco meno di 50. “Nonostante i limiti budgetari – sottolinea Franco Lazzarotto, al suo esordio come presidente – siamo riusciti a compiere un vero miracolo. Sotto la guida del direttore artistico siamo riusciti a proporre una selezione ricca e valida”.

Svezia, Turchia, Inghilterra, Burkina Faso, Cile, Irlanda, Francia: il cinema giovane proposto a Bellinzona non conosce frontiere. “Nonostante le difficoltà oggettive di reperire sul mercato film di alto livello – osserva il direttore artistico Giancarlo Zappoli – Castellinaria continua il suo percorso”. Un percorso senza compromessi per quanto riguarda il valore delle opere.

Maestri del cinema e talenti emergenti



Il programma è lo specchio fedele di questa volontà. Ken Loach, Wim Wenders, Tony Gatlif, Souleymane Cissé, sono alcuni dei maestri in cartellone. Saranno affiancati da nomi meno noti, o alla loro opera prima, ma il cui talento è stato notato dalla direzione artistica.

E ai cineasti di età inferiore ai 30 anni è dedicata una piccola sezione nell’ambito della seconda edizione di “Emerging European Filmmakers” un concorso dedicato ai registi dei 25 paesi dell’Unione europea; otto i cortometraggi proposti a Castellinaria.

Non poteva non mancare la retrospettiva, quest’anno dedicata al Sudafrica (vedi articolo allegato) a dieci anni dalla fine dell’apartheid. E i tradizionali momenti collaterali come, per esempio, la collaborazione con il Museo in Erba per una sperimentazione didattica sul cinema alla scoperta di Henri de Toulouse-Lautrec.

Cercasi luce disperatamente



“In questo periodo il cinema fa fatica – dichiara a swissinfo Giancarlo Zappoli – a raccontare il lato positivo della vita. Si ferma sul dolore. Quando ho assunto la direzione di questo festival mi ero detto: io vorrei una luce in fondo al tunnel di ogni film, perché dopo ogni dramma deve esserci un messaggio di speranza. In alcuni dei film che propongo quest’anno la luce non ci sarà”.

Sei si considera che il cinema per la gioventù rappresenta il 7-8% della produzione mondiale, si comprende quanto sia difficile trovare la perla rara.

Le difficoltà della selezione



“Oggi la produzione – spiega il direttore artistico – ci offre poche commedie di alto livello, ma tanti drammi. A quel punto devi scegliere. E forse ribaltare il discorso: noi dai film chiediamo sempre un lieto fine, ma nella realtà che cosa facciamo affinché il lieto fine si avveri”?

Diciassette, complessivamente, i film in concorso. E, come spesso accade a Castellinaria, sono previsti spazi di approfondimento dedicati a tematiche scomode: i tentativi di suicidio in età scolare, le periferie, i conflitti.

Dai banchi di scuola al Festival

Conflitti. Una parola, soprattutto una realtà, che Franco Lazzarotto conosce molto bene. Docente, direttore delle Scuole Medie di Biasca, è all’ascolto della gioventù da diverso tempo.

Ma che cosa può dare il cinema in termine di educazione? “Il cinema di qualità – risponde a swissinfo il presidente – è uno strumento molto educativo, nella misura in cui propone ai giovani uno sguardo sulla vera realtà nelle diverse parti del mondo”.

“Al giorno d’oggi la nostra più grande difficoltà – aggiunge Lazzarotto – è quella di far capire al ragazzo dove finisce il film e dove inizia la sua vita, la realtà. Spesso i giovani che passano il loro tempo incollati acriticamente davanti alla TV, fanno fatica a distinguere il piano virtuale da quello reale”.

“Il cinema di qualità ha invece il merito – conclude Lazzarotto – di produrre cultura, di fare ragionare. E il messaggio, i contenuti, restano”.

swissinfo, Françoise Gehring, Bellinzona

44 i film presentati alla rassegna cinematografica.
13 in prima nazionale e 2 in prima mondiale.
Il cinema per la gioventù rappresenta circa il 7% della produzione mondiale.

Sabato 13 novembre inizia, all’Espocentro di Bellinzona, la 17 esima edizione di Castellinaria. Numerose le manifestazioni collaterali e gli atelier rivolti alle scuole.

Il Festival continua inoltre nei sui progetti di decentramento per fare conoscere il cinema di qualità.

E da quest’anno una novità: il premio speciale “Minicastellinaria” del pubblico dei più giovani.

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