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La comunicazione: cultura, tecnica e gioco

La sala dedicata ad internet: comunicazione immateriale e onnipresente. www.mfk.ch

Maggio 2003: il più antico museo della comunicazione d'Europa, l'ex museo della Posta di Berna, si ripresenta al pubblico con un nuovo look e tecniche espositive d'avanguardia.

“L’avventura della comunicazione” parla un linguaggio museale multimediale, interattivo e teatrale, con messe in scena ed effetti speciali.

Il museo della Comunicazione di Berna, conosciuto già oltre i confini regionali, si è scrollato di dosso la polvere del passato. Non più la tecnica, ma la cultura della comunicazione umana è ora il concetto chiave. Un passo deciso verso il trend moderno per il quale una visita ad un museo deve essere un’esperienza che nasconde l’aspetto “didattico” nel gioco e nella messa in scena teatrale dei temi. Fa parte di questo concetto anche il percorso, fatto di cassetti, nicchie, anfratti, corridoi più che di vetrine.

Isole tematiche

Lo spazio, nel nuovo allestimento, è stato suddiviso in diverse isole evocative di un certo tipo di atto comunicativo, con ricostruzioni che mescolano oggetti veri ad effetti speciali e un’illuminazione soffusa nell’ambiente, concentrata “scenicamente” nei punti d’interesse.

L’importanza che avevano ad esempio le lettere nel 19° secolo non viene spiegata con lunghi testi, ma con un film tridimensionale di 16 minuti, che racconta la storia di un postino dell’epoca.

Intorno allo schermo le care vecchie carrozze postali della collezione permanente, buche delle lettere, modellini e anche scrittoi dove sperimentare un atto, la scrittura manuale di una lettera, che nell’era delle e-mail e degli sms sembra ormai paleontologia.

Vario e dinamico

Seppure in uno spazio non enorme, la visita risulta piuttosto ricca di esperienze. Dai personaggi sugli schermi interattivi, che hanno un set di risposte pre-programmate e a seconda delle domande che si fanno rispondono in maniera più o meno interessante e arguta o invece banale, alla cucina “incantata” dove quando vengono sfiorati, gli oggetti parlano con le voci di tre donne di tre diverse generazioni.

C’è anche una piccola gru meccanica che sposta pesi “virtuali” visibili su di uno schermo. Chi aziona le leve non vede lo schermo e solo se qualcuno gli si mette di fronte e dà le istruzioni giuste, quindi comunica bene, l’operazione riesce.

Un test piuttosto divertente sulla capacità di stabilire una comunicazione efficace, ma che rischia di scatenare dispute famigliari anche accese (“hai detto a sinistra…sì, l’hai detto, ma la mia sinistra”, e via di seguito).

Dal “faccia a faccia” alla comunicazione a distanza

L’inizio dell’esposizione è dedicato al linguaggio del corpo, degli abiti, alle differenze generazionali e culturali: un immigrato siciliano spiega in un tedesco molto approssimativo perché dopo trenta anni di lavoro in Svizzera parla così male la lingua locale.

Con i media, radio, televisione, internet viene invece trattata la comunicazione a distanza. Si può comporre un programma radio, ma anche rivedere o riascoltare centinaia di trasmissioni degli archivi dell’ente nazionale radio-televisivo, SSR SRG idée suisse.

A proposito dell’italiano: è praticamente assente. Indizio quanto mai significativo di quanto la “comunicazione” in italiano nello stato federale elvetico stia perdendo forza. Le leggende sono in tedesco, francese e inglese. I turisti a Berna non mancano, spiega il direttore del museo, ma sono pochi i ticinesi e gli italiani.

La maggior parte dei circa 50 mila visitatori annuali (che con la nuova veste il museo vorrebbe diventassero 60 mila) sono svizzero-tedeschi. In aumento invece i romandi.

Entro il 2006, quando l’ultima fase di ristrutturazione del museo sarà completata, con l’aggiunta dell’area filatelica, dovrebbero essere a disposizione almeno degli auricolari con le visite guidate in italiano.

swissinfo, Raffaella Rossello, Berna

1907: inaugurazione primo museo della Posta a Berna.
1997: si stacca da Posta e Swisscom per diventare il Museo della Comunicazione.
50’000 – 60’000 visitatori all’anno.
Superficie della nuova esposizione permanente: 1900 mq, su due piani.
Temi: comunicazione diretta, posta, telegrafo, telefono, radio-televisione, internet.

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