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Mendrisio centro dell’architettura italo-svizzera

L'amministrazione dell'accademia di Mendrisio (www.arch.unisi.ch) www.arch.unisi.ch

Più stretta la collaborazione fra l'Accademia di architettura di Mendrisio e il ministero italiano per i Beni culturali.

L’accordo, firmato il 2 novembre a Roma è volto a valorizzare gli archivi d’architettura, di urbanistica e del territorio.

E’ la prima volta che un’istituzione culturale svizzera stabilisce una simile convenzione con il governo italiano.

Mario Botta è raggiante. Il 2 novembre scorso, presso l’ambasciata svizzera di Roma, l’architetto ticinese ha firmato, a nome dell’Accademia di architettura di Mendrisio, un protocollo di collaborazione scientifica con il ministero italiano dei Beni culturali, volto a valorizzare gli archivi di architettura e di urbanistica italiani e svizzeri.

Architettura in rete dal ‘700 in poi

“Si tratta in pratica”, dice Botta, “di raccogliere, catalogare e mettere in rete, tutta la produzione progettuale nel campo dell’architettura e dell’urbanistica italo-svizzera a partire dal 1700 in poi”.

Un’operazione ambiziosa ma necessaria. Soprattutto l’Italia dispone di importanti fondi bloccati ormai da decenni per l’incapacità di rivalutarli e di metterli a disposizione di specialisti e studenti.

“Per molti architetti, i lavori di progettazione, completata l’opera, non hanno più nessuna importanza e vengono dimenticati. Per lo studioso, si tratta invece di vere e proprie opere d’arte che meritano di essere studiate e rese accessibili a tutti”, dice Pio Baldi direttore generale del Darc, la direzione generale per l’arte e l’architettura contemporanee a Roma.

Mendrisio: archivio centrale

Concretamente, Mendrisio diventa con questo accordo, il punto di riferimento per l’archivistica dell’architettura, valorizzando nel contempo il proprio archivio del moderno, uno degli istituti dell’accademia ticinese.

“Godiamo in sostanza di una specie di extraterritorialità”, dice ancora Botta. “Fondi che erano bloccati finora in Italia, diventano patrimonio di studio anche della nostra Università. Chi vorrà studiare l’architettura moderna, dovrà ora passare da Mendrisio”.

Insomma, un grande riconoscimento per Mendrisio e un bel passo avanti nella collaborazione accademica e scientifica fra Italia e Svizzera. Unico neo, in questa collaborazione: anche gli studenti italiani, iscritti all’ Accademia, come tutti gli stranieri, pagano una retta doppia rispetto agli studenti svizzeri.

Paolo Bertossa

L’archivio del moderno è uno degli istituti dell’ Accademia di architettura di Mendrisio. Raccoglie, restaura, analizza e mette a disposizione degli studiosi, le produzioni progettuali, gli schizzi degli architetti dell’area svizzera e italiana (soprattutto lombarda) che hanno operato a partire dal 1700. Dal Barocco in su, fino all’architettura e all’ urbanistica contemporanea.

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