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Spazio alle ragazze

A volte per far capire agli altri i propri desideri non basta guardare le stelle (immagine: modipower) swissinfo.ch

Meno propense ad uscire o semplicemente ostacolate nel farlo? Per aiutare le ragazze nella conquista dello spazio pubblico, gli assistenti sociali di Berna dedicano loro una serie d'attività.

Nasce così la «Modipowerwoche», la settimana delle ragazze.

Berna, quartiere di Betlemme, aprile 2003. Nevica e questo quartiere di periferia sembra ancora più grigio del solito. Eppure in un piccolo spiazzo tra due strade una macchia di rosa sembra sfidare il tempo inclemente.

Impossibile non notare il bar mobile – un vecchio furgoncino colorato – con i suoi sciroppi colorati e il thermos gigante che promette tè di frutta caldo. Accanto al furgoncino un gazebo con delle tute da lavoro arancione e la scritta «ufficio per combattere il grigio».

E impossibile non vedere loro, le ragazzine alla scoperta di questo spazio nuovo, che saltellano sulla ghiaia rosa sparsa per terra. «Perché sei qui?» chiedo a una di loro. «Per uscire, se no sto sempre in casa».

Se la montagna non va a Maometto…

«Questo è un quartiere dove ci sono molti bambini», mi spiega un’assistente sociale impegnata negli ultimi ritocchi al bar mobile. «E paradossalmente è forse quello in cui ci sono meno spazi pensati per loro».

A soffrire di questa situazione sono soprattutto le femmine. «Donna non si nasce, si diventa», diceva a suo tempo Simone de Beauvoir. Oggi, nonostante i movimenti di emancipazione femminile, si constata che l’educazione impartita alle ragazze le porta ancora a preferire spazi ben delimitati, come le quattro mura di casa.

La piazza, il suolo pubblico, restano dominio dei maschi. Ciò non significa che le ragazze non abbiano niente da dire, che non abbiano dei desideri e delle esigenze in merito allo spazio in cui si muovono. È proprio per raccogliere le loro idee che gli organizzatori della «Modipowerwoche» – la settimana delle ragazze – hanno deciso di mettere in strada il bar mobile, un progetto che le raggiunge là dove esse vivono.

Il concetto di decentralizzazione nasce anche dalle esperienze fatte in passato. Le attività proposte nel corso delle prime nove edizioni della «Modipowerwoche» si svolgevano tutte in centro città. Si è visto però che la mobilità delle ragazze è piuttosto limitata: a partecipare erano soprattutto le giovani che abitavano nei paraggi.

Tanti modi per stare insieme

Per raggiungere il più alto numero possibile di ragazze, quest’anno la «Modipowerwoche» si è fatta in venti: venti posti diversi, a Berna e nei comuni limitrofi, in cui creare degli spazi e organizzare delle attività per le ragazze.

Tra le proposte non c’è solo il bar mobile, ma anche gite nel bosco (più avventurosamente chiamate «conquista delle foreste»), la realizzazione di un giornale di quartiere, la possibilità di esplorare il mondo sotterraneo delle canalizzazioni bernesi. O ancora una visita guidata alla scoperta degli angoli romantici della città.

E poiché da che mondo è mondo è più facile parlare di sé quando si finge di essere un altro, non poteva certo mancare l’idea del travestimento. Un’idea che è piaciuta: erano in tante le ragazze che si sono presentate ad uno degli incontri travestite da streghe con bacchetta magica in una mano e mestolo per rimestare la pozione magica nell’altra.

Un impegno continuo

Anche se la «Modipowerwoche» ha un aspetto ludico, a monte di questa iniziativa si possono trovare delle riflessioni pedagogiche serie. Impegnate nell’organizzazione ci sono la Voja (rete per l’assistenza sociale in campo giovanile della città di Berna e dintorni) e il progetto «la strega buona e il mago» della chiesa cattolica.

Si tratta di organizzazioni che sono quotidianamente in contatto col mondo dei giovani. Oltre alla «Modipowerwoche» sono all’origine di numerose altre iniziative, come «Punkt 12» un centro d’incontro dedicato esclusivamente alle ragazze. Un modo per contrastare il fatto che in Svizzera l’ottanta per cento dei visitatori dei centri giovanili sono maschi.

Il concetto di pari opportunità è ancorato nelle leggi elvetiche. Purtroppo però ci sono ancora dei pregiudizi e dei retaggi culturali da combattere. La discriminazione è dietro l’angolo, anche in un paese come la Svizzera che si vuole progredito, ma nel quale le differenze di salario tra uomini e donne si aggirano ancora intorno al 20%.

Iniziative come la settimana delle ragazze, forse non cambieranno il mondo, ma di certo permettono alle donne di domani di confrontarsi anche con modi di vivere la femminilità diversi da quelli che conoscono. Un processo dal quale anche i ragazzi hanno tutto da guadagnare.

swissinfo, Doris Lucini

La «Modipowerwoche» “settimana delle ragazze” è giunta alla decima edizione
Si tiene durante le vacanze scolastiche primaverili (7-11 aprile)
Manifestazioni dedicate a ragazze con un’età compresa tra i 7 e i 20 anni
Una ventina di proposte sparse per Berna e dintorni

La «Modipowerwoche» 2003 vuole raggiungere le giovani di Berna, in particolare le figlie di immigrati e le ragazze con una mobilità limitata. Per questo motivo si è deciso di programmare delle attività nei quartieri interessati.

Insieme alle ragazze, le assistenti sociali vogliono animare luoghi normalmente evitati, raccogliere delle impressioni sulla vita di quartiere e informare l’opinione pubblica sulle esigenze delle giovani.

La decennale e positiva esperienza bernese ha spinto anche altre città svizzere, ad esempio Bienne e Soletta, ad organizzare delle settimane dedicate alle ragazze.

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