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Come accedere all’informazione in Paesi che applicano la censura

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Keystone / Richard Jones

La Cina, la Russia, l'Iran e altri Paesi in cui governa un regime autoritario stanno bloccando sempre di più l'accesso libero a internet e utilizzando il web per raccogliere dati. Ecco come le persone che si trovano in questi Paesi possono provare ad aggirare la censura e usare internet anonimamente.

Il servizio in lingua cinese di SWI swissinfo.ch è stato a lungo inaccessibile nella Cina continentale; recentemente la nostra offerta in lingua russa è stata colpita dalla censura in Russia. I suggerimenti che seguono hanno lo scopo di consentire il libero accesso ai nostri contenuti indipendentemente dalla collocazione geografica.

Come accedere ai siti internet bloccati: proxy server e VPN

Un tempo i proxy statici erano la risposta. L’utente può navigare in internet attraverso il proxy con un singolo indirizzo IP che quest’ultimo fornisce, diverso dunque da quello del suo dispositivo. Ormai, la censura ne è consapevole e ha bloccato questi proxy.

In alternativa possono essere usati i VPN (Virtual Private Network). Ciò che distingue i VPN dai proxy è soprattutto la crittografia. Un VPN è una connessione crittografata con un server, magari in un altro Paese, una sorta di tunnel al cui interno non si può capire cosa sta succedendo. Oltre al vero indirizzo IP dell’utente è mascherata anche l’attività web. I VPN potrebbero permettere di accedere a internet da un’area soggetta a censura, ma non sono infallibili. Anche se non può vedere nel tunnel, la censura può riconoscere i VPN e chi li opera. In molti Paesi sono illegali.

Navigare con Tor

Un’altra opzione è utilizzare il browser Tor, scaricabile dal sito Tor project. Costruito a strati come il suo logo a cipolla, Tor connette gli e le utenti di internet usando una serie di deviazioni chiamate nodi Tor. Ogni nodo fornisce uno strato di crittografia aggiuntivo all’attività del browser in modo da renderlo illeggibile anche da parte di altri nodi.

I normali siti web sono accessibili tramite Tor, con gradi di anonimità che variano. L’operatore del sito web non può identificare l’indirizzo IP o altre caratteristiche uniche del browser perché Tor blocca l’accesso a queste informazioni. Per aggirare la censura, Tor ha sviluppato i cosiddetti “trasporti collegabili” (pluggable transports). Sono strumenti che mascherano la natura del traffico internet in modo che la navigazione sul web sembri, ad esempio, un invio e ricezione di e-mail o una videoconferenza.

Talvolta, le autorità di censura li contrastano controllando come il server risponde al loro traffico. Se il server non si comporta come ci si aspetterebbe, le autorità potrebbero disconnettere l’utente. Generalmente viene semplicemente bloccato. Un rischio che le autorità continuino a indagare sull’utente, tuttavia, esiste.

Navigare può rivelarsi leggermente meno comodo che con un browser standard perché Tor non salva le impostazioni e le password. Alcuni siti e organizzazioni bloccano il traffico proveniente da Tor perché lo ritengono non sicuro, ma il suo utilizzo sta sa diventando sempre più accettato.

Costruire ponti

Per accedere a Tor da un Paese che applica la censura, c’è bisogno di un “ponte”. I ponti permettono all’utenza di accedere alla rete Tor nonostante i blocchi imposti dal regime. Ogni utente di Tor può fornire un ponte attraverso il proprio dispositivo, quindi delle persone che si trovano in un Paese con libero accesso a internet possono fornire a chi sta in Paesi che censurano ulteriori opzioni per accedere alla rete Tor.

Per evitare la censura su Tor, bisogna impostare correttamente il browser. Durante l’installazione di Tor, il browser, basato su Firefox, chiederà se ci si trova in un Paese che applica la censura. Se si risponde in modo affermativo, i trasporti collegabili sono caricati automaticamente.

È anche possibile scaricare trasporti collegabili attraverso le impostazioni in Tor. Anche i ponti vengono caricati e il browser di Tor cercherà di continuo autonomamente i ponti.

Tor chiederà all’utente nei Paesi senza censura se vuole fornire un ponte, il che potrebbe avere un lieve impatto sulla velocità di internet.

Esiste inoltre un progetto chiamato “snowflake” (fiocco di neve) che permette all’utenza attiva su normali browser Chrome o Firefox di fornire ponti, anche senza Tor. Il ponte snowflake esiste solo fintanto che qualcuno lo utilizza per navigare prima di “sciogliersi” (come un fiocco di neve) e diventare irriconoscibile.

Servizi di messaggistica sicura

Le piattaforme di messaggistica come Whatsapp o Facebook Messenger sono molto usate, ma i dati dell’utenza potrebbero non essere al sicuro. Un’alternativa è l’applicazione gratuita Signal, il cui codice open source permette a esperti ed esperte di verificare regolarmente la sua sicurezza.

Quest’articolo è un adattamento di una guida sulla censura di internet pubblicata originariamente su Deutsche Welle ( https://www.dw.com/en/tor-psiphon-signal-and-co-how-to-move-unrecognized-on-the-internet/a-51720615Collegamento esterno ).

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