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Tappa importante in vista di uno spazio aereo europeo comune

swissinfo.ch

Svizzera, Francia, Germania e i paesi del Benelux hanno deciso di studiare la possibilità di creare un blocco di spazio aereo comune nel cuore dell'Europa.

La decisione è stata presa a Bruxelles durante una riunione delle autorità di sorveglianza e dei servizi di navigazione aerea dei sei paesi.

Nel quadro di un progetto europeo, Svizzera e Francia hanno firmato venerdì una dichiarazione che riafferma la volontà dei due paesi di creare, nel 2008, un cosiddetto «blocco funzionale di spazio aereo» (Functional Airspace Block, FAB).

Parallelamente, anche la Germania e gli Stati del Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo) hanno deciso di procedere ad uno studio per analizzare la fattibilità di un FAB.

Sempre venerdì, durante un incontro a Bruxelles, i sei paesi e l’organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea (Eurocontrol) si sono accordati per un coordinamento dei due progetti.

Nuovo sistema di sorveglianza

Il Consiglio federale si era pronunciato a favore di una partecipazione svizzera al progetto per un cielo unico europeo (Single European Sky, SES) all’inizio di maggio 2006.

L’elemento centrale del SES – che prevede una riorganizzazione completa della sicurezza area in Europa – è la suddivisione dello spazio aereo in blocchi funzionali FAB.

Diversamente dal regime attuale, nel quale le zone di competenza dei diversi servizi di sicurezza aerea corrispondono ai confini di Stato, i FAB verranno definiti sistematicamente secondo criteri operativi (come l’intensità del traffico). Sarà così soppressa l’attuale frammentazione dei servizi di sicurezza aerea e migliorata l’efficienza della rete europea.

Intesa franco-svizzera

Nell’ottica della creazione del SES, i rappresentanti svizzeri e francesi avevano presentato un primo studio sulla fattibilità di un FAB franco-elvetico lo scorso mese di luglio.

Grazie alla dichiarazione d’intenti sottoscritta venerdì dal direttore dell’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC), Raymond Cron, e dal suo omologo francese Michel Wachenheim, l’idea di uno spazio aereo comune si fa oggi più concreta.

L’accordo quadro franco-svizzero regolerà gli aspetti tecnici e operativi, così come la questione della ripartizione delle responsabilità. Una fusione dei servizi di navigazione aerea dei due paesi non è però all’ordine del giorno.

Inoltre, la pianificazione di un blocco di spazio aereo tra Francia e Svizzera non si ripercuoterà sui servizi di navigazione aerea di Skyguide – che da Zurigo gestisce il traffico aereo civile e militare al di sopra della Confederazione – nel sud della Germania.

swissinfo e agenzie

La frammentazione dei cieli europei in numerosi spazi aerei nazionali sottoposti ciascuno a regole differenti ha creato in passato parecchie difficoltà nella gestione del traffico aereo.

Essa causava parecchi ritardi e implicava costi da 1,3 a 1,9 miliardi di euro l’anno alle differenti compagnie aeree.

Durante i prossimi 15 anni si prevede che il traffico aereo crescerà del 4% l’anno. La sua intensità sarà quindi raddoppiata entro il 2020.

L’aumento del traffico aereo rende necessario migliorare le disposizioni di sicurezza e i sistemi di controllo.

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