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Forte calo delle malattie trasmesse dalle zecche

Le zecche possono trasmettere la meningoencefalite primaverile-estiva (FSME), contro cui ci si può vaccinare, e la borrelliosi o malattia di Lyme. Keystone/EPA DPA/STEPHAN JANSEN sda-ats

(Keystone-ATS) In base agli ultimi dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), i casi di encefalite da zecche e borreliosi sono in forte calo quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2018, annata comunque eccezionale.

Secondo il capo della divisione Malattie trasmissibili, Daniel Koch, è però ancora troppo presto per trarre conclusioni definitive.

L’ultimo bollettino dell’UFSP, pubblicato oggi, elenca dall’inizio dell’anno 127 casi di meningoencefalite primaverile-estiva (FSME), contro i 218 dello stesso periodo del 2018. Per la borreliosi (o malattia di Lyme) il regresso è ancora più marcato: da quasi 10’000 casi a 3600. L’ufficio federale ribadisce il consiglio di proteggersi dai piccoli acari ematofagi.

In generale, ci sono nettamente meno morsi di zecche, conferma Daniel Koch all’agenzia Keystone-ATS. Ma, benché queste cifre mostrino un’ampia fluttuazione rispetto a quelle del 2018, sono numeri simili alla media pluriennale osservata dal 2000, aggiunge il medico.

D’altro canto è ancora troppo presto per dire se la drastica diminuzione del numero di casi sia imputabile alle vaccinazioni. Il picco osservato nel 2018 aveva infatti indotto l’UFSP a dichiarare l’intera Svizzera area a rischio per l’FSME, ad eccezione di Ginevra e del Ticino. Per l’esperto l’evoluzione si spiega probabilmente anche con il comportamento delle persone, che ora prendono più precauzioni quando vanno nei boschi.

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