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Forte crescita per catene di supermercati Lidl, Aldi e Denner

Aldi, Lidl e Denner con il vento in poppa. KEYSTONE/AP/ELISE AMENDOLA sda-ats

(Keystone-ATS) Le catene di supermercati Lidl, Aldi e Denner hanno registrato una forte crescita l’anno scorso. Al contrario, il fatturato totale del commercio al dettaglio svizzero si è ridotto dell’1,5%, indica oggi l’istituto di ricerche di mercato GfK.

Particolarmente tonica la performance di Lidl, il cui giro d’affari è salito del 10,3% a 960 milioni di franchi. L’azienda tedesca è passata dal 12esimo al nono posto nella graduatoria dei dettaglianti attivi nella Confederazione.

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Positivi anche i risultati ottenuti da Denner (di proprietà di Migros), che ha visto il suo fatturato crescere dell’1,9% a 3,1 miliardi e si situa al terzo posto in classifica davanti ad Aldi (+3% a 1,9 miliardi). Leggero calo invece per i due leader del mercato elvetico Migros (-0,2%) e Coop (-0,3%), comunque saldamente al comando con volumi d’affari di 14,4 miliardi e 12,9 miliardi.

Nella top 10 anche Volg (quinta, -0,3%), Landi (sesta, in parità), Ikea (settima, +1,4%), Fust (ottava, +2%) e Interdiscount (decima, -1,1%).

Tra il 2010 e il 2016 il commercio al dettaglio in Svizzera è diminuito annualmente in media dello 0,4%. Fra il 2000 e il 2009 invece, risultava invece una progressione dell’1,6%.

Secondo GfK, i tempi d’oro del settore non alimentare sono ormai alle spalle, in quanto la pressione sui prezzi è sempre enorme. In questo campo, alla voce punti vendita, a sorridere è chi si occupa di prodotti di profumeria e per la cura del corpo (+31%) e di ottica e apparecchi acustici (+30%). Il calo percentuale maggiore va invece sul conto delle filiali della Posta (-29%).

Dal 2010, 5000 punti vendita sono scomparsi, mette in evidenza GfK. Nello stesso lasso temporale, 10’000 negozi online hanno visto la luce. Nel 2016, il commercio sul web e per corrispondenza è cresciuto dell’8% a 7,8 miliardi di franchi.

Le difficoltà del settore sono proseguite pure quest’anno. Nei primi cinque mesi, il commercio al dettaglio ha perso lo 0,3%.

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