Francia: alta corte annulla licenziamento per velo islamico
(Keystone-ATS) Era stata licenziata perché aveva rifiutato di togliere il velo islamico mentre era nell’asilo privato in cui lavorava: oggi la corte di Cassazione francese ha annullato quel licenziamento che costituisce, secondo i giudici, “una discriminazione legata a convinzioni religiose”.
La vicenda riapre in Francia un dibattito, molto sensibile, sulla libertà o meno per le donne musulmane di portare il foulard sui posti di lavoro. La decisione dell’alta giurisdizione francese è stata fortemente criticata dal ministro dell’Interno. Secondo Manuel Valls, essa “rimette in causa la laicità”.
I fatti risalgono al dicembre 2008. All’epoca, la dipendente dell’asilo privato Baby-Loup di Chateleoup-les-Vignes, nella regione di Parigi, rientrando dalla maternità, aveva comunicato ai superiori la sua intenzione di conservare il velo islamico durante le ore di lavoro. La direttrice dell’istituto aveva rifiutato, avanzando il principio di “neutralità filosofica, politica e confessionale” previsto dal regolamento interno. La dipendente era stata dunque licenziata. Quel licenziamento, dice oggi la più alta giurisdizione francese, è stato abusivo: “poiché si tratta di un asilo privato, il licenziamento – hanno spiegato i giudici – costituisce discriminazione per convinzioni religiose e quindi deve essere dichiarato nullo”.