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Francia: polemiche per infermità mentale a assassino di ebrea

La Francia fa ancora una volta parlare di sé. KEYSTONE/EPA/IAN LANGSDON sda-ats

(Keystone-ATS) Violente polemiche in Francia per una controperizia che, nelle indagini su Kobili Traoré, accusato dell’omicidio dell’anziana vicina di casa ebrea Sarah Halimi, ha concesso l’incapacità di intendere e volere all’imputato.

Allontanando così, in modo quasi definitivo, la possibilità dello svolgimento di un processo.

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“Siete in Francia, benvenuti nel paese dei matti” titola oggi il giornalista politico di punta del Figaro, Eric Zemmour: “Folle. Squilibrato. Fuori di testa. Malato di mente. Matto. Irresponsabile – scrive Zemmour nel suo violento ‘j’accuse’ – in poche parole e qualche sinonimo, così si può riassumere l’epilogo del cosiddetto caso Sarah Halimi, l’anziana signora ebrea assassinata al grido di Allah Akbar dal suo vicino, Kbili Traoré. Un crimine? No! Un assassinio antisemita? Macché! Un omicidio di matrice islamica? Niente amalgama! Gli esperti hanno valutato, statuito, deciso. I periti hanno esaminato e la loro parola è sacra. Kobili Traoré è matto”.

Sessantacinque anni, Sarah Halimi fu uccisa nel 2017 a Parigi, la notte fra il 3 e 4 aprile. Traoré entrò in casa sua, edificio di case popolari in cui anch’egli risiedeva, nel quartiere multietnico di Belleville. Al grido di Allah Akbar e di altri versetti del Corano (‘Ho ucciso il diavolo’), la sorprese nel sonno e la massacrò di botte, gettandola poi dal terrazzino del terzo piano, giù nel cortile.

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